Le celebrazioni a Treste in occasione del 163.anniversario della Polizia
"Dobbiamo essere vigili, agendo in sintonia con le altre istituzioni statali e locali, in specie con Prefettura e autorità giudiziaria, al fine di scongiurare attecchimenti di forme di criminalità mafiosa e gli uffici deputati della Polizia di Stato dovranno continuare a vegliare sulla pace dei cittadini privilegiando sistemi di contrasto alle forme di criminalità comune soprattutto predatoria che tanta insicurezza genera nella collettività". Lo ha affermato il Questore di Trieste Antonio Maiorano nel corso della cerimonia celebrativa del 163° anniversario della fondazione della Polizia, svoltasi nell'atrio monumentale della Questura e apertasi in mattinata nel ricordo dei caduti con la deposizione di una corona nel famedio della stessa, presenti il Prefetto Francesca Adelaide Garufi e lo stesso Questore con il Cappellano provinciale della Polizia di Stato don Paolo Rakic ad officiare un breve rito.
Un'ora dopo la lettura dei messaggi ufficiali, il discorso del Questore e la consegna di riconoscimenti al personale che si è particolarmente distinto in operazioni di servizio, cioè il Vice Questore Aggiunto Marco Calì, il Sostituto Commissario Sergio Collari, l'Ispettore Superiore S.U.P.S. Massimo Miani, il Vice Sovrintendente Gianluca Bisiani, gli Assistenti Capo Ramon Paolo De Blasio, Fabio Devescovi e Denis Sartor, e gli Assistenti Simon Carfi e Letterio Colosi.
Nel suo discorso il Questore ha sottolineato che "nonostante le nostre attuali criticità, con sacrificio riusciamo ad evadere più che sufficientemente" le richieste di sicurezza avanzate dai cittadini e in tal senso "una particolare menzione per i servizi di prevenzione generale e soccorso pubblico. Sono stati rinforzati i controlli di polizia amministrativa, sono state potenziate le attività a tutela delle fasce più deboli come i minori e quelle destinate all'applicazione di misure di prevenzione" - ha proseguito, così come particolare attenzione è stata riservata in particolare al fenomeno migratorio, evitando "che tematiche di disagio socio-ambientale diventino problematiche di polizia".
Si è agito con fermezza, ma anche con senso di umanità soprattutto nei tanti servizi di ordine pubblico. "Garantire la libertà di manifestate gestendo il dissenso - ha affermato il Questore - costituisce forse il compito più impegnativo nell'esplicazione della delicata funzione dell'autorità di pubblica sicurezza".
Un po' di numeri, a questo punto. 145 persone arrestate in un anno e 1778 quelle denunciate in stato di libertà; sono stati emessi un ammonimento per stalking e 4 divieti di accesso allo stadio, mentre sono giunte al 113 più di 73 mila chiamate e quasi 8 mila sono stati gli interventi effettuati dal personale della Squadra Volante. Sono stati rilasciati nell'ultimo anno, infine, 5480 permessi di soggiorno e più di 10 mila passaporti e documenti di espatrio.
In chiusura il Questore ha affermato che "in tempi in cui tutti invocano diritti, noi parliamo di doveri". Rivolgendosi alle donne e agli uomini della Polizia di Stato e dell'Amministrazione civile dell'Interno, li ha invitati a continuare "anche in questi periodi di oggettive ristrettezze a profondere professionalità e la non sempre conosciuta umanità nel lavoro. Ecco legalità ed umanità siano le vie da percorrere ! Continuiamo anche noi a costruire, in questo territorio tanto ricco di storia patria, una società sempre più giusta, sempre più libera".