Celebrato in mattinata il 161.mo anniversario di fondazione della Polizia
Cerimonia sobria, raccolta, alla presenza dei soli poliziotti e dei loro familiari, estremamente toccante e per nulla retorica. Questo il connotato della celebrazione del 161.mo anniversario della fondazione della Polizia svoltasi nell'atrio monumentale della Questura, apertasi in mattinata nel ricordo dei nostri caduti con la deposizione di una corona nel famedio della stessa, presenti il Prefetto Francesca Adelaide Garufi e il Questore Giuseppe Padulano con il Cappellano provinciale della Polizia di Stato don Paolo Rakic ad officiare un breve rito. Un'ora dopo la lettura dei messaggi ufficiali, il discorso del Questore e la consegna di riconoscimenti al personale che si è particolarmente distinto in operazioni di servizio e ad alcuni cittadini che con profondo senso civico hanno collaborato con gli operatori segnalando tempestivamente episodi che hanno permesso di arrestare gli autori di importanti reati. Questa è la sicurezza partecipata ed esempi come questi devono essere da stimolo delle sensibilità dei cittadini tutti.
Riconoscimenti per l'Ispettore Capo Flavio Soldatich, il Sovrintendente Alessandro Monte, gli Assistenti Capo Paolo Manueli, Alessandro Linussi, Stefano Mansutti, Enzo Bove, Alessandro Zucchiatti e l'Assistente Mauro Vendramini.
Nel suo discorso il Questore ha sottolineato la diminuzione della commissione dei reati in questa provincia in un anno (4209 delitti rispetto ai 4687 dell'anno precedente), tendenza che la ha portata "ad essere considerata una delle più vivibili in Italia, anche in considerazione dell'alto standard di sicurezza raggiunto per merito di tutte le forze dell'ordine e delle istituzioni". Ritornando alla sicurezza partecipata, da evidenziare - a tal proposito - che sono giunte al 113 quasi 70 mila chiamate e quasi 10 mila sono stati gli interventi effettuati dalle Volanti dell'Ufficio prevenzione generale e dei Commissariati, mentre importante è stato (e continuerà ad esserlo) il lavoro di prevenzione svolto dal Poliziotto di quartiere, che "ha contribuito a migliorare il livello di sicurezza e la percezione che ne ha il cittadino, rassicurato da una maggiore visibilità della Polizia di Stato in tutti i contesti sociali".
Non è scesa in piazza, ma la Polizia continuerà nel corso dell'anno ad organizzare le iniziative di prossimità con le scuole e le associazioni di volontariato con tempi e modalità che saranno comunicati. Nel contempo ringrazia le istituzioni e le aziende per la consueta collaborazione che conferma e rafforza la loro vicinanza alla Polizia di Stato.
A tal proposito si ricorda che nell'atrio della Questura dal 2 maggio è visitabile una mostra a carattere storico dal titolo "Sacrificio e onore. La Polizia al servizio della gente" che, attraverso un percorso visivo e didascalico, ricorda le gesta eroiche dei poliziotti dal 1852 al 1944. La mostra, organizzata dall'Ufficio e Museo Storico della Polizia di Stato e dalla locale sezione dell'Associazione Nazionale Polizia di Stato, sarà aperta sino al 2 giugno p.v.
Nell'ambito dell'iniziativa, inoltre, martedì 21 maggio c.m., alle ore 16.00 nell'atrio della Questura, il dirigente dell'Ufficio e Museo Storico, dottor Raffaele Camposano, terrà una conferenza dal titolo "Poliziotti d'Italia, tra cronaca e storia, prima e dopo l'Unità".
"Una Questura - ritornando a quanto affermato dal Questore nel suo discorso odierno - che ha aperto la propria casa alla cultura con mostre fotografiche, presentazioni di libri, mostre di pittura"; iniziative che "rappresentano un importante segnale e dal ritorno che ne è derivato in termini di visite e di interesse possiamo affermare con grande soddisfazione che la Polizia di Stato riscuote in pieno la fiducia e l'affetto dei triestini".