I dettagli di questa importante operazione congiunta italo-slovena illustrati questa mattina in Questura
Tra il 5 e il 6 maggio scorsi venivano commessi due rapine e un furto, in altrettante abitazioni, in due località del Comune di Muggia a ridosso del confine italo-sloveno. Appariva chiaro da subito che gli autori dei crimini erano due giovani, probabilmente non cittadini italiani, che in entrambe le circostanze si erano introdotti all'interno delle abitazioni sorprendendo le persone che vi abitavano.
Nel primo episodio, in località Darsenella di San Bartolomeo, due anziani coniugi sotto minaccia di violenza si vedevano rapinare 300,00 euro in contanti e diversi oggetti d'oro.
Nel secondo gli stessi malviventi si introducevano all'interno di una abitazione in località Rabuiese e minacciavano con un taglierino la donna che vi abitava. In questo caso, però, non riuscivano ad impossessarsi di alcunché perché la donna al momento non aveva valori in casa. Probabilmente per tale motivo uno dei due rapinatori riusciva, rompendo il vetro di una finestra, ad entrare in un'altra abitazione lì vicina e al momento disabitata, prelevando oggetti preziosi e numerosi orologi.
Le immediate indagini, avviate congiuntamente dalla Squadra Mobile della Questura di Trieste e dal Commissariato di P.S. di Muggia, permettevano, incrociando dati investigativi già in possesso e gli elementi emergenti dalle testimonianze acquisite, di far convergere i sospetti su alcuni personaggi di nazionalità slovena che, peraltro, avevano già commesso analoghi reati in passato.
Scattava immediatamente una fattiva collaborazione con la Polizia Criminale di Capodistria, insieme alla quale si individuavano gli autori dei gravi reati.
Tutti i dettagli di questa importante operazione congiunta sono stati illustrati questa mattina nel corso di una conferenza stampa svoltasi nella Questura di Trieste, alla presenza dei funzionari e degli operatori della Polizia italiana e slovena.