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Un fermo di un rumeno e la denuncia a piede libero di due suoi connazionali

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Attività al Lisert svolta del personale del Commissariato di Duino Aurisina e della Sezione Polizia stradale di Gorizia

Ieri, nell'ambito di un servizio coordinato di controllo del territorio operato in zona Lisert, personale della Polizia di Stato appartenente al Commissariato di Duino-Aurisina e alla Sezione Polizia Stradale di Gorizia ha operato il fermo di polizia giudiziaria di un cittadino rumeno, C.M. di anni 39, trovato in possesso di un notevole quantitativo di cavi di rame di cui non era in grado di giustificare la provenienza.

Il rumeno è stato controllato intorno alle ore 03.00 alla guida di un furgone bianco di marca Peugeot con targa spagnola. Il mezzo appariva eccessivamente carico a causa della particolare "merce" trasportata facendo insospettire gli operanti. Oltre ai cavi di rame (su alcuni dei quali era evidente la dicitura "Telecom"), infatti, a bordo del furgone c'erano anche 53 batterie d'auto esauste, considerate rifiuti pericolosi e il cui smaltimento e trasporto non autorizzato è punito dalla legge. Così, il rumeno è stato indagato in stato di fermo per il reato di ricettazione e trasporto non autorizzato di rifiuti speciali e associato alla casa circondariale di Gorizia a disposizione dell'autorità giudiziaria, mentre il furgone veniva posto sotto sequestro.

Nell'ambito dello stesso servizio è stata, inoltre, sequestrata un'autovettura Chrysler Ulysses con assicurazione falsa. Anche a bordo di tale autovettura sono stati rinvenuti cavi di rame di provenienza sospetta, anche se in quantità molto minore rispetto a quelli trasportati nel furgone. I due occupanti dell'autovettura, D.P. di anni 50 e U.M.C. di anni 34, entrambi cittadini rumeni residenti a Genova, in questo caso sono stati denunciati a piede libero per uso di atto falso e ricettazione e il veicolo è stato posto sotto sequestro.

Sono in corso indagini per appurare la provenienza del rame sequestrato. Va evidenziato che quello del furto di cavi di rame è un fenomeno in espansione in tutta Italia e che desta un certa preoccupazione dato che i danni e disagi provocati da tale tipo di reati va ben al di là del valore del metallo in sé.


01/02/2013
(modificato il 02/02/2013)

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