Questura di Trieste

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La Questura di Trieste convoca l'arte e si apre "naturalmente" alla città

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Fotografie di giardini, sculture lignee e acquarelli in esposizione sabato e domenica - Presentato l'evento nel pomeriggio odierno

Le linee rassicuranti degli spazi della Questura di Trieste si animeranno dei colori vivaci e delle forme dolci degli elementi naturali i prossimi sabato 17 e domenica 18 settembre in occasione della mostra Naturalmente Bello. Protagonisti dell'evento saranno gli scatti del fotografo veneziano Dario Fusaro e le sculture in legno di Fabio Giorgio Salvi. Nell'occasione i Civici musei scientifici di Trieste esporranno per la prima volta una serie di acquarelli botanici dello scomparso pittore triestino Mario Sivini.

L'evento, che si avvale della collaborazione dell'agenzia Dialoguing by Twenty Count e dell'Assessorato alla cultura del Comune di Trieste, è stato presentato questo pomeriggio in Questura alla presenza del Vice Questore Vicario Lorenzo Pillinini e della dottoressa Tiziana Volta, specialista da anni per la ricerca iconografica e grande appassionata di cultura del verde. E' intervenuto anche il dottor Nicola Bressi, funzionario direttivo conservatore dei Civici musei scientifici, che ha portato i saluti dell'Assessore alla cultura del Comune di Trieste Andrea Mariani.

Naturalmente Bello non è solo una mostra, ma anche un'interessante opportunità per i triestini e non di avere accesso e osservare con occhi nuovi un sito del capoluogo giuliano come la Questura altrimenti spesso inaccessibile.

"Questo è un luogo di dedizione, a volte di sofferenza, di certo attento alle problematiche dei cittadini" ha affermato Pillinini, mentre la Volta ha voluto sottolineare "l'eleganza" dell'edificio. "Spero che altre Questure si possano aprire in un futuro prossimo a percorsi che valorizzino l'arte e la cultura in genere" ha proseguito la curatrice dell'evento, mentre Bressi ha ricordato che gli acquarelli che saranno esposti sono davvero "fantasmagorici, opere inedite che fotografano e non rappresentano la realtà".

Alle ore 15.00 di sabato 17, infatti, le porte della Questura saranno aperte alla cittadinanza fino alle ore 20.00 e la rassegna potrà essere visitata anche nella mattinata di domenica 18, dalle ore 9.00 alle ore 13.00.

L'inaugurazione della rassegna, invece, avverrà alle ore 11.00 di sabato 17 settembre e sarà l'occasione per la presentazione - da parte del giornalista e scrittore triestino Corrado Premuda - del libro di fotografie di Dario Fusaro, intitolato "Un giardino coraggioso", pubblicato lo scorso aprile per l'editore Ianua Viridis (a tal proposito la locale libreria Minerva ne curerà la vendita e la successiva distribuzione).

L'agenzia Dialoguing diffonderà le immagini in diretta streaming della "vernice" sul proprio sito www.twentycount.com

Per valorizzare la mostra, ma anche per rendere armonicamente più appetibile alla vista un recente restauro di alcuni locali del prestigioso edificio che ospita la Questura, risulterà particolarmente gradita una "coreografia verde", realizzata grazie ai vivai Petrini di Ronchi dei Legionari (Gorizia) e Toffoli di Azzano Decimo (Pordenone).

Come detto, nell'occasione i Civici musei scientifici di Trieste esporranno per la prima volta una serie di acquarelli botanici di Mario Sivini, che riproducono piante nel loro ambiente naturale presenti in tutta la Venezia Giulia, alcune rare e altre estinte. Lavori che uniscono la bellezza artistica a un rigore scientifico tali da rappresentare una vera e propria guida botanica.

I visitatori, infine, potranno anche ammirare un plastico del territorio di Trieste che fa bella mostra di sé nel corridoio antistante l'Ufficio del Questore. Realizzato per la Questura fra l'agosto 1953 e il settembre 1957 dall'allora Vice Brigadiere della Polizia Civile Giovanni Tonello, il plastico - aggiornato al 31 dicembre 1956 - è stato realizzato in scala planimetrica 1:10 mila e in scala altimetrica 1:5 mila.

Tornando agli artisti, Fusaro, che da anni dedica la propria ricerca artistica a immortalare paesaggi e soggetti botanici, propone una serie di immagini che con tocco impressionista ritraggono scorci e particolari di giardini privati altrimenti "segreti".

Queste andranno ad accompagnarsi armoniosamente alle opere dell'architetto Salvi: eleganti sculture che l'artista ricava dalle radici di alberature morte attraverso un processo che lo porta ad un contatto viscerale con la natura. Esperto di bioarchitettura, biocompatibilità ed ecosostenibilità, Salvi, che ha ereditato dal padre ebanista la passione per la lavorazione del legno, cura il processo creativo in ogni sua fase: dalla scelta ed estrazione della radice perfetta nel sottobosco, fino all'intaglio e alla lucidatura.

Il carattere sfuggente e leggero della fotografia si fonderà, dunque, con la fisicità plastica della scultura astratta in legno per offrire al pubblico un'esperienza in bilico fra l'ideale estetico, tutto umano, e la bellezza originaria della natura.


15/09/2011
(modificato il 17/09/2011)

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