Fermato dalla Polizia di Frontiera Marittima, era destinatario di una custodia cautelare in carcere per traffico di stupefacenti.
Nell'ambito dell'attività istituzionale svolta da questo Ufficio IV Zona - Polizia di Frontiera Marittima di Trieste sia all'interno dell'area portuale che lungo il confine marittimo, nel corso dei controlli di Polizia di Frontiera effettuati nei confronti dei passeggeri in procinto di imbarcarsi su un traghetto di linea diretto in Turchia , è stato rintracciato il cittadino iraniano J.M.A.A, nato a Khoy (Iran) nel 1968, di professione autista, destinatario di una misura di custodia cautelare in carcere per la commissione di reati inerenti il traffico internazionale di sostanze stupefacenti, in particolare oppio e metamfetamine.
Il provvedimento è stato emesso nei giorni scorsi dall'Ufficio G.I.P. del Tribunale di Bologna a seguito della conclusione di una articolata indagine avvenuta alcuni giorni orsono, denominata "OPERAZIONE DARVISH 2012", svolta dalla Squadra Mobile della Questura di Bologna che ha interessato tutto il Territorio Nazionale, ed in particolare Bologna, Milano, il Veneto e Roma, e che ha visto coinvolto in tale traffico illegale numerosi individui di prevalente nazionalità iraniana i cui primi arresti sono stati eseguiti lo scorso 5 giugno nel capoluogo emiliano.
Il ruolo dell'iraniano arrestato dal personale di questo Ufficio di Frontiera nel Porto di Trieste era quello di organizzare in Iran il trasporto della sostanza stupefacente e trasportare successivamente in Europa l'oppio celato in doppifondi creati a bordo di vari autoarticolati.
Il J.M.A.A., che comunque non sembra mai aver avuto nella località giuliana "interessi" nel traffico di oppio e che si trovava in uscita T.N.; dopo gli accertamenti di rito, è stato arrestato ed associato presso la locale Casa Circondariale a disposizione dell'Autorità Giudiziaria competente bolognese.