Notevole l'impegno del personale lungo tutta la fascia confinaria della provincia
61355 persone identificate, 22116 veicoli controllati, 68 arrestati, oltre 400 denunciati a piede libero, diverse centinaia di clandestini rintracciati, 2324 prodotti contraffatti sequestrati: sono i numeri di un anno di intensa attività della IV Zona Polizia di Frontiera - Settore di Trieste.
Il personale della Polizia di Frontiera è impegnato 24 ore su 24 lungo tutta la fascia confinaria della provincia in appositi servizi mirati al contrasto della criminalità transfrontaliera, in particolare dell'immigrazione clandestina. Soltanto nell'ultimo trimestre sono stati rintracciati sull'altopiano carsico circa 200 clandestini, in prevalenza eritrei, somali e pakistani. I clandestini arrivano in Italia dopo aver attraversato, a bordo di vari mezzi e spesso in condizioni estremamente disagiate, la cosiddetta rotta balcanica. Per il viaggio, la cui destinazione finale, oltre all'Italia, è per lo più il Nord Europa e a volte la Germania e l'Inghilterra, pagano agli organizzatori diverse migliaia di euro. Tra i clandestini ci sono stati anche numerosi minorenni, che sono stati affidati a idonee strutture cittadine o regionali.
Nel luglio scorso la Polizia di Frontiera di Trieste ha smantellato un'organizzazione criminale internazionale che favoriva l'immigrazione clandestina di cittadini somali verso l'Italia e altri paesi europei. Nell'ambito dell'operazione, denominata Corno d'Africa, sono state arrestate dieci persone, tra passeur e favoreggiatori, rintracciati cento immigrati illegali e sequestrati diversi veicoli utilizzati per il trasporto dei migranti. L'operazione è stata coordinata dal dott. Giorgio Milillo, Sostituto Procuratore della Repubblica della Direzione Distrettuale Antimafia di Trieste.
Per quanto riguarda le persone arrestate, ben due terzi erano destinatarie di provvedimenti restrittivi emessi dall'autorità giudiziaria italiana per reati contro il patrimonio. Diversi soggetti sono stati denunciati per reati contro il patrimonio (furto, rapina, ricettazione, riciclaggio, appropriazione indebita) e contro la fede pubblica (uso di atto falso, falsità in scrittura privata, introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi).
Numerosi sono stati i sequestri di cui si segnalano in particolare due sequestri di prodotti contraffatti, entrambi eseguiti in collaborazione con l'Agenzia delle Dogane. In agosto sono state sequestrate centinaia di profumi e diverse paia di calzature di noti marchi, tutta merce contraffatta scoperta all'interno di due autovetture condotte da cittadini romeni provenienti dalla Slovenia. In novembre sono stati, invece, sequestrati quasi duemila accessori di abbigliamento griffati, anch'essi falsi, stipati in quattro valigie appartenenti a una cittadina romena che viaggiava a bordo di un furgone arrivato dalla Slovenia.
Nell'ultimo trimestre la Polizia di Frontiera ha sequestrato, in tre episodi, poco meno di sei chilogrammi di sostanze stupefacenti. In ottobre, in un controllo congiunto con la locale Squadra Mobile, è stato arrestato un cittadino austriaco trovato in possesso di 1.546,7 grammi tra eroina e oppio; a metà dicembre, sempre in collaborazione con la locale Squadra Mobile, sono stati arrestati tre cittadini turchi con 4376,81 grammi di eroina. Infine, nei giorni scorsi, durante le attività di retrovalico in località Rabuiese, due cittadini sloveni sono stati denunciati a piede libero perché trovati in possesso di alcuni grammi della sostanza stupefacente appartenente al gruppo delle anfetamine conosciuta con il nome di speed.
Tra i compiti della Polizia di Frontiera rientra anche quello di seguire tutto l'iter delle estradizioni in Italia dalla Slovenia. Tra quelle eseguite nell'anno corrente, si segnala in particolare l'estradizione di due connazionali che nell'agosto del 2011 avevano commesso una rapina con sparatoria nella filiale della Banka Koper di Santa Lucia nel Comune di Pirano. Si tratta di Mattia Zambetti, consegnato in aprile, e di Eugenio Russo, estradato in giugno, entrambi condannati nel giugno 2012 dalla Corte d'Appello di Capodistria: il primo a sei anni di reclusione, il secondo a tredici. I due erano anche destinatari di provvedimenti di custodia cautelare in carcere emessi dal gip del Tribunale di Bergamo per rapina, usura ed estorsione.
Costante e proficua, ormai da lungo tempo consolidata, è la cooperazione tra questo Settore e le forze di polizia della Slovenia, in particolare per le complesse e articolate indagini sull'associazione a delinquere finalizzata allo sfruttamento dell'immigrazione clandestina nonché su altri tipici reati transfrontalieri.