Attivita di indagine tra la Polizia Italiana e quella Slovena.
L'attività d'indagine tra polizia italiana e quella slovena ha permesso di portare alla luce un fenomeno transfrontaliero di cessioni di droghe di dimensioni allarmanti che solo grazie all'attività congiunta e coordinata delle due polizia si è riusciti a debellare.
I dettagli dell'operazione sono stati resi noti questa mattina nel corso di una conferenza stampa svoltasi in Questura alla presenza del Vice Questore Aggiunto Dott. Stefano Simonelli Dirigente del Commissariato di P.s. Polo San Sabba e il Capo della Polizia Criminale di Capodistria Dean Juric.
Linguaggio criptico, segnali convenzionali. "gerarchia" dei rapporti, quantità minime caratterizzavano i frequentatissimi ma brevi viaggi in slovenia.
L'indagine ha avuto inizio dal monitoraggio di soggetti ritenuti essere dediti allo spaccio di sostanze stupefacenti. Tale attività ha permesso di individuare alcune abitazioni.tra cui quella di Via Sinico, meta di pellegrinaggio di numerosi giovani,tra cui minori,che con cadenza quasi giornaliera,erano soliti recarvisi al fine di approvvigionarsi di droghe.
Le indagini,immediatamente avviate e coordinate dall'autorità Giudiziaria- Sostituto Procuratore della Repubblica dr. Matteo Tripani - consentivano di individuare il pusher in Bartoli Nout, già conosciuto alle Forze di Polizia e con precedenti specifici per spaccio di stupefacenti.
Emergeva cosi' che la droga venduta da Bartoli ai suoi acquirenti, proveniva dalla vicina Slovenia.
Per acquistare lo stupefacente si poteva appurare che Bartoli o si portava direttamente dal fornitore Sloveno o si rivolgeva ad Antonucci Davide che provvedeva personalmente all'importazione in Territorio nazionale della droga ed alla successiva consegna a Bartoli.
Le modalità riscontrate si possono cosi' sintetizzare :
Raccoltà di danaro per gli ordinativi richiesti;
Viaggio in Slovenia per acquistare lo stupefacente;
Vendita della droga, anche tramite micro-spacciatori, ad un prezzo di circa il triplo di quello d'acquisto.
Tra gli acquirenti dell' Antonucci veniva individuato anche un altro soggetto di spicco dello spaccio locale il Tailandese Kach-Cha Charin. Proprio nell' appartamento di questi, in Via Sinico, era stata istituita la base operativa che serviva all'Antonucci quale luogo sicuro, per la gestione dei propri illeciti affari.
E qui infatti che avvenivano le contrattazioni sui quantitativi, le tipologie, il prezzo ed i tempi di consegna della droga, ma anche il successivo taglio, confezionamento e cessione anche al dettaglio della droga.
L'operazione di Polizia Giudiziaria che ha portato all'individuazione di tre importanti soggetti nell'area del "microspaccio" cittadino, sarebbe rimasta incompleta nella parte riguardante gli spacciatori Sloveni. Invece grazie agli ottimi rapporti già da tempo consolidati tra la Questura di Trieste e i colleghi della Polizia Criminale di Capodistria, iniziava una collaborazione con scambio di notizie ed azioni coordinate tra i due Uffici, che portava all' individuazione dei due sloveni che operavano nella zona di Ellery : Kocjiacic Crjstian e Marcura Robert. Ne emergeva un quadro ove i due Sloveni, in concorso tra loro, avevano la gestione assoluta dello spaccio di droghe in tutta la zona confinaria di Muggia, da Rabuiese a Lazzaretto. Attività che i due avevano indirizzato verso acquirenti Italiani , non solo residenti a Trieste, ma anche da varie zone del F.V.G.
I risultati ottenuti si riassumono in 23 episodi contestati:
Nr 26 episodi di spaccio contestati
Nr 2 Sloveni arrestati ed in custodia in carcere Kocjiacic Crjstian e Marcura Robert.
Nr 2 Italiani arrestati ed in custodiain carcere Antonucci Davide Kach-Cha Charin
Nr 1 Italiano agli arresti domiciliari: Bartoli Nout
Nr 5 Italiani denunciati in stato di libertà per spaccio di sostanze stupefacenti
Nr 23 soggetti Italiani denunciati per vari reati
Nr 30 Sequestri di sostanza stupefacente, eroina e marijuana.