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Raggirata ieri mattina una donna: un truffatore le ruba in casa

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Intervento del personale della Squadra Volante del Commissariato di P.S. di Opicina - I consigli alla cittadinanza

Ieri mattina personale della Squadra Volante del Commissariato di P.S. di Opicina è intervenuto in via Cologna per un furto in abitazione. La richiedente, un'anziana che risiede da sola, ha raccontato agli operatori di essere stata truffata da un uomo sui 30-35 anni d'età, ben vestito e senza inflessioni dialettali, che si è dichiarato amico del nipote. Mentre era affacciata alla finestra, infatti, l'uomo l'ha salutata, chiedendole come stava e come mai non lo conoscesse, proprio lui, l'amico del nipote. La donna, sentito il nome del nipote, l'ha fatto salire in casa e si è intrattenuta in cucina. E' iniziata una cordiale conversazione e l'uomo ha fatto anche una telefonata facendo finta di parlare con il nipote. Rassicurata, il malintenzionato le ha detto che, a seguito di alcuni lavori di pitturazione nella sua casa, vista la presenza di operai e temendo il furto, voleva trovare un posto dopo tenere in sicurezza alcuni suoi monili, e le ha fatto vedere un sacchetto. A questo punto la donna gli mostrava il luogo in cucina dove tiene i propri e le ha chiesto se voleva qualcosa da bere. L'uomo ha rifiutato un caffè, ma ha accettato un gingerino bevuto direttamente dalla bottiglietta e non dal bicchiere. Gli ha chiesto, quindi, di poter avere un penna per prendersi nota del suo numero di telefono; la donna si è recata in un'altra stanza e al suo ritorno, dopo essersi appuntano il numero, l'ha salutata cordialmente dicendole che l'avrebbe chiamata quanto prima per farle sapere del deposito temporaneo del sacchetto con i propri monili e si è allontanato portandosi via la bottiglietta vuota del gingerino. Insospettitasi, la donna ha aperto la credenza in cucina e non ha più trovato il sacchetto che conteneva tre orologi d'oro, un bracciale e alcuni anelli. Ha sùbito telefonato al nipote che si trovava all'estero, che ovviamente ha smentito la conoscenza, e l'ha invitata a telefonate al 113.

Le ricerche svolte in zona dagli operatori non hanno consentito l'individuazione di questo malvivente. Sul posto è intervenuto anche personale della Polizia Scientifica per i rilievi e gli accertamenti del caso.

Si invita tutta la cittadinanza a non aprire la porta alle persone sconosciute anche se si qualificano come addetti a servizi vari e a telefonare tempestivamente al 113 in presenza di situazioni anomale che potrebbero rappresentare dei tentativi di truffa, architettate con l'utilizzo di disdicevoli raggiri che molto spesso fanno leva sui sentimenti e sulla sensibilità umana. Ma soprattutto si ricorda quanto sia importante, se vittime di questo reato, non avere vergogna o pudore nel denunciare questi episodi, recandosi prontamente e senza timore presso un Ufficio di Polizia.


25/09/2013

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