Intervento della Squadra Volante - I consigli della Questura
Ieri pomeriggio personale della Squadra Volante della Questura ha deferito in stato di libertà alla competente autorità giudiziaria per tentata truffa in concorso due cittadini rumeni, I.G., nato nel 1973 , e L.G., nato nel 1987, entrambi senza fissa dimora in Italia. Nei pressi della pineta di Barcola i due hanno importunato con insistenza i bagnanti e i passanti al fine di vendere alcuni monili d'oro. In un caso si sono avvicinati a uomo e, inscenando il rinvenimento di un anello sulla sede stradale, gli hanno chiesto se fosse d'oro e di sua propietà, rendendosi disponibili a cederlo in cambio di un compenso in denaro. Nonostante l'insistenza dei due, l'uomo ha rifiutato l'offerta e, dopo aver notato che la scena si ripeteva con altre persone, questi ha telefonato al 113. Sul posto è arrivato un equipaggio della Questura e, raccolte le prime indicazioni, ha fermato in viale Miramare i due rumeni a bordo di un furgone che si stava dirigendo verso il centro città.
Una volta identificati e ricostruita la vicenda, i due sono stati perquisiti come il veicolo. Sono stati trovati, nascosti in un calzino tenuto in una tasca dei pantaloni di uno dei due rumeni e all'interno di un altro calzino presente in una borsa, 27 anelli di identica forma e colore, che sono stati successivamente sequestrati.
In via informale gli operatori apprendevano che gli anelli, che riportavano una piccola incisione riportante la dicitura che caratterizza gli oggetti in oro a 14 carati, erano stati acquistati in Romania per pochi centesimi di euro.
A seguito di una verifica effettuata presso un gioielliere del centro città si riscontrava l'assoluta assenza di oro nella lega usata per la fabbricazione e i due rumeni ammettevano di aver voluto ricavare un po' di denaro con questa tecnica.
Alla luce di questo episodio, si invita nuovamente tutta la cittadinanza, in particolare le persone che vivono da sole e anziane, a telefonare tempestivamente al 113 in presenza di situazioni anomale che potrebbero rappresentare dei tentativi di truffa, architettate con l'utilizzo di disdicevoli raggiri che molto spesso fanno leva sui sentimenti e sulla sensibilità umana, tenendo presente - come in questo caso - che l'insistenza di certi venditori può spesso essere indice di un malaffare. Nel contempo si invitano le persone che sono state o potrebbero essere state vittime più o meno consapevoli di detti raggiri di non esitare nel recarsi prontamente presso le autorità di Polizia al fine di formalizzare quanto accaduto. Pur comprendendo il loro stato di disagio e, a volte, di rabbia, non deve subentrare in loro la paura e il timore di essere ridicolizzati.