Questura di Trieste

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Un anno di intensa e proficua attività della locale Polizia di frontiera

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67 persone arrestate, 191 denunciate a piede libero, identificate quasi 90 mila persone e controllati circa 30 mila veicoli

Immigrazione clandestina, riciclaggio di veicoli di provenienza illecita, traffico di merci varie rubate o contraffatte dirette al mercato italiano o estero, contrabbando di tabacchi lavorati esteri dall'Est Europa verso il Sud Italia, traffico di sostanze stupefacenti e importazione illegale di animali da compagnia dall'Est Europa. Sono questi i fenomeni di criminalità transfrontaliera che nell'anno corrente hanno maggiormente impegnato la IV Zona Polizia di Frontiera - Settore di Trieste.

Nell'ambito dei controlli di retrovalico sono state identificate circa 90.000 persone, mentre i veicoli controllati sono stati quasi 30.000. 191 sono le persone denunciate a piede libero, altre 67 sono state invece arrestate e di queste ben due terzi erano destinatarie di provvedimenti restrittivi emessi dall'autorità giudiziaria italiana per reati contro il patrimonio.

Gli immigrati illegali rintracciati sono stati 225, e di questi 110 sono stati subito riammessi in Slovenia come previsto dagli accordi bilaterali. Solo negli ultimi due mesi sono stati rintracciati 90 clandestini e sono stati arrestati in flagranza di reato sei passeur. Numerosi sono stati i minori, i quali sono stati affidati a idonee strutture di accoglienza cittadine o regionali. Gli immigrati illegali provengono soprattutto dal Maghreb, dalla Somalia, Pakistan Afghanistan, e arrivano in Italia dalla Grecia a bordo di autocarri lungo la cosiddetta rotta balcanica, dopo aver versato ingenti somme di denaro.

Numerosi sono stati i sequestri eseguiti nel corso dei controlli di retrovalico: 311,9 g di sostanze stupefacenti (tra eroina, marijuana e hashish); 12 cuccioli di razze pregiate provenienti dall'Ungheria e destinati al mercato italiano privi dei requisiti prescritti dalla normativa europea in materia di importazione degli animali da compagnia; oltre 4000 cellulari contraffatti; 24 attrezzature agricole di provenienza furtiva; una trentina di documenti falsi; e circa 170 pezzi di vario materiale, da armi improprie (oggetti contundenti e coltelli a serramanico) a merci rubate o contraffatte, dai prodotti cosmetici ad apparecchiature elettroniche.

In particolare si segnalano le seguenti operazioni:

- nel mese di marzo, dopo quasi un anno di intensa attività investigativa coordinata dal pm Federico Frezza, la Polizia di Frontiera, in collaborazione con le altre forze di polizia territorialmente competenti e anche con la polizia slovena, ha smantellato un'organizzazione criminale dedita al furto e riciclaggio di veicoli vari, in particolare di furgoni Mercedes Sprinter. Il bilancio di questa operazione, denominata Sprinter, è di otto furgoni Mercedes Sprinter sequestrati e di quindici cittadini ucraini indagati per reati contro il patrimonio, dieci in stato di arresto e cinque in stato di libertà.

- nel mese di agosto, la Polizia di Frontiera ha concluso una lunga e complessa indagine che ha visto il capoluogo giuliano quale crocevia di migrazioni clandestine. L'operazione denominata Okan ha, infatti, stroncato un'associazione per delinquere internazionale che favoriva l'immigrazione clandestina di cittadini turchi verso l'Italia e altri paesi UE attraverso la c.d. rotta balcanica. Nel complesso, durante le indagini, sono stati arrestati in flagranza di reato 16 passeur turchi, sloveni, croati e kosovari, e denunciati a piede libero altri cinque soggetti coinvolti. Tre cittadini turchi, ritenuti al vertice del sodalizio criminale, sono ricercati per l'esecuzione della custodia cautelare in carcere disposta dall'Autorità Giudiziaria italiana. L'operazione, durata circa un anno e mezzo e coordinata dal dott. Pietro MONTRONE, Sostituto Procuratore della DDA di Trieste, è stata condotta in stretta collaborazione con le polizie della Slovenia, Croazia e Austria, e del contingente EULEX operante in Kosovo.

- nel mese di settembre, la Polizia di Frontiera, unitamente all'Agenzia delle Dogane, ha sequestrato oltre quattromila telefoni cellulari e smartphone contraffatti con i marchi di note case produttrici. Un cittadino ungherese è stato denunciato a piede libero per introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi, e per violazione della normativa europea sulla sicurezza generale dei prodotti. Sono stati, inoltre, sequestrati un navigatore satellitare, documentazione cartacea e altro materiale. Il sequestro, oltre ad aver tutelato le case produttrici, ha evitato l'immissione sul mercato di 4000 cellulari già parzialmente confezionati e non sottoposti ai controlli stabiliti dalla normativa europea sulla sicurezza. Si tratta di uno dei maggiori sequestri eseguiti in questa provincia negli ultimi dieci anni. Il valore approssimativo sul mercato della merce sequestrata si aggira sui 200.000 euro.

La Polizia di Frontiera di Trieste opera in una zona geograficamente strategica in cui è fondamentale, per il benessere di tutti i suoi abitanti, la cooperazione, già consolidata da tempo e diventata ormai prassi giornaliera, con la polizia slovena. Le due realtà, italiana e slovena, sono infatti interessate dagli stessi fenomeni delinquenziali, tra cui in particolare l'immigrazione clandestina e furti in abitazioni, che possono essere contrastati in modo ottimale proprio attraverso la sinergia delle esperienze e professionalità di entrambe le parti.


28/12/2012

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