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Arrestato nei giorni scorsi un kosovaro appena rientrato in Italia

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Destinatario di un provvedimento di esecuzione di pene concorrenti

Nel pomeriggio di venerdì scorso personale della IV Zona di Polizia di Frontiera, dell'Ufficio della frontiera marittima di Trieste e della sezione catturandi della Squadra Mobile della locale Questura fermava e controllava il cittadino kosovaro Gazmend Cakiqi, nato nel 1979, in arrivo in questa città con un treno proveniente da Mestre, destinatario del provvedimento di esecuzione di pene concorrenti emesso dal Tribunale di Trieste in data 08.03.2012 esteso in ambito internazionale in data 21.05.2012, poiché condannato ad espiare anni 12 e mesi sette di reclusione, per sei distinte condanne riferite ad altrettanti episodi, tutti avvenuti nella città di Trieste nell'arco temporale degli anni 2002 al 2009 e che hanno avuto già all'epoca particolare rilevanza mediatica. Infatti il Cakiqi si è reso responsabile di reati contro la persona quali maltrattamenti, molestie, minacce aggravate, percosse, lesioni aggravate, violenza sessuale, sequestro di persona nonchè porto abusivo di armi e anche truffa e falsità materiale.

La sua natura antisociale e violenta è stata esternata in particolar modo nei confronti delle donne con le quali intratteneva o aveva instaurato rapporti sentimentali, vittime quindi della sua personalità pericolosa, e che dopo la rottura del rapporto affettivo venivano sottoposte ad una coazione sia psicologica che fisica.

Dalla fine di giugno corrente anno, è stata avviata un'attività info-investigativa, dall'Ufficio di frontiera marittima, tenuto conto che lo stesso mantiene per la specificità dei suoi compiti istituzionali "contatti " con l'ambiente albanese, e dalla sezione catturandi della locale Squadra Mobile, che aveva in carico il provvedimento dell'autorità giudiziaria, che ha permesso di appurare che il cittadino kosovaro, pur vivendo in territorio spagnolo, nella città di Madrid, continuasse ad avere comunque contatti in questa città, tant'è venerdì scorso è partito con un pullman della compagnia "Saiz-tours" sino a Venezia, per poi proseguire in treno sino a Trieste, dove tempestivamente è stato rintracciato ed identificato dagli agenti operanti, alcuni dei quali già avevano avuto modo di conoscerlo per l'attività di frontiera, ai quali ha esibito un passaporto serbo con altra identità ed evidentemente ottenuto in maniera fraudolenta, al fine di eludere il provvedimento restrittivo del Tribunale di Trieste.

Il Cakiqi, dopo gli accertamenti di rito e l'esito dei rilievi fotodattiloscopici che hanno confermato l'esatta generalità, che è stato deferito anche per il reato della falsa attestazione della propria identità, è stato associato presso la locale Casa circondariale, dove dovrà espiare il residuo di pena di nove anni.


16/07/2012
(modificato il 17/07/2012)

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