Il sacrificio di Eddie Cosina ricordato da Don Luigi Ciotti in Questura
Nella ricorrenza del ventesimo anniversario della strage di via D'Amelio a Palermo la Questura di Trieste si è aperta alla cittadinanza per il primo di due momenti di riflessione e ricordo proposti in collaborazione con l'Associazione Libera. Alla presenza del presidente di Libera Don Luigi Ciotti, del Questore Giuseppe Padulano e delle massime autorità amministrative, civili e militari cittadine, nel tardo pomeriggio odierno è stata inaugurata la mostra "Italiani che (r)esistono": fotografie, video e testimonianze raccolte dai ragazzi dell'Associazione RIME.
La rassegna sarà aperta al pubblico da domani, domenica 15, a mercoledì 18, dalle ore 8 alle ore 20, mentre giovedì 19 potrà essere visitata soltanto dalle ore 8 alle ore 12.
Nella mattinata di giovedì 19, anniversario della strage, alle ore 10, nel Duomo di Muggia in piazza Marconi, il Cappellano provinciale della Polizia di Stato Don Paolo Rakic celebrerà una Santa Messa di suffragio in ricordo del sacrificio dell'Assistente Eddie Walter Max Cosina, componente della scorta del giudice Paolo Borsellino, ucciso in servizio il 19 luglio 1992. Nel tardo pomeriggio del 19, infine, alle ore 19, nell'atrio della Questura, si terrà un concerto dell'Orchestra d'archi del locale Conservatorio Tartini, cui seguiranno interventi e testimonianze dell'Associazione Libera. Saranno eseguiti brani di Antonio Vivaldi e di Giuseppe Tartini.
Nel corso dell'odierna inaugurazione, il Questore Giuseppe Padulano ha sottolineato l'importanza della memoria, non fine a se stessa, ma che significa anche apertura e comprensione, quella che la Questura di Trieste sta attuando spalancandosi letteralmente e idealmente alla cittadinanza, mentre il referente del Coordinamento provinciale di Libera, Marina Osenda, ha espresso il proprio compiacimento perché l'inizio di questo percorso della memoria sia stato affidato ai ragazzi, alla loro audacia e alla loro forza propositiva. Il presidente dell'Associazione RIME, Giulia Mari, ha illustrato ai presenti le finalità di RIME, mentre Giulio Dagostini del Direttivo della stessa si è soffermato sui contenuti della mostra. Chiusura esemplare affidata a Don Ciotti, che ha sottolineato il fatto che giornate come queste servono non soltanto per ricordare persone come Cosina, Raiola (erano presenti anche i famigliari di entrambi) e le tante vittime del dovere, ma ci devono far riflettere su quanto sia importante sporcarsi assieme le mani.
Si può parlare di una pedagogia della speranza e dell'impegno, importante in un Paese in cui - sono sempre parole del presidente di Libera - in tanti parlano ma in pochi fanno. Bisogna dare continuità al sacrificio di Cosina affinché vinca il noi.