Campagna di prevenzione "Ocio alla truffa" e i consigli della Polizia
Raggiro perpetrato ai danni di una donna croata conclusosi con una sottrazione di denaro in zona stazione ferroviaria. Giunta nel pomeriggio in città, la signora, che risiede a Sistiana, è stata avvicinata da un uomo che si è qualificato come suo connazionale e che le ha riferito di aver provocato da poco un incidente stradale con un israeliano che parlava solo l'italiano. Le ha chiesto di poter fargli da interprete in quanto l'israeliano parlava anche l'italiano, lingua da lui non conosciuta. La donna acconsentiva e in via della Geppa si intratteneva con i due uomini, che erano ben vestiti e affabili nei modi, e apprendeva che i due si erano accordati per un rimborso di 4000-4500 euro, denaro in possesso del croato e che sarebbe stato il ricavato della vendita di un orologio d'oro con diamanti in origine di proprietà dell'israeliano. Quest'ultimo le riferiva di nutrire delle perplessità sull'autenticità delle banconote che gli stavano per essere date dal croato e le chiedeva se poteva dargli alcune da 100 euro per un confronto. La donna gli dava 600 euro e l'uomo si allontanava dicendole che si sarebbe recato nella via vicina da un suo amico, esperto di banconote. Pochi istanti dopo anche il croato si allontanava con la scusa di raggiungere l'altro uomo, lasciandole in pegno a garanzia un borsello con la presunta somma di denaro e l'orologio dentro una "preziosa" custodia. Trascorsi alcuni minuti e non vedendo ritornare nessuno, la donna si è insospettita e controllava il contenuto. Vi ha trovato, infatti, una lettera bianca con all'interno un pacchetto di fazzoletti di carta e l'orologio di scarsissimo valore. Ha telefonato al 113 e un equipaggio della Squadra Volante della locale Questura l'ha raggiunta e, acquisiti i primi dettagli e le descrizioni dei due truffatori, ha controllato la zona nel tentativo di individuare i due uomini.
Visto l'allarme sociale che questi episodi destano nella cittadinanza, si ricorda che da un anno è operativa in città la campagna di prevenzione contro le truffe che vengono perpetrate per lo più nei confronti dei cittadini, spesso anziani. Denominata "Ocio alla truffa: io non ci casco", questa campagna è sorta grazie all'Area promozione e protezione sociale del Comune, alla Polizia di Stato e alla società Televita, il cui progetto grafico è stato realizzato da alcuni studenti della facoltà di Scienze della Formazione dell'ateneo giuliano.
Al di là dell'attenzione da prestare sempre e comunque nei confronti di sconosciuti, la Questura invita la cittadinanza a telefonare tempestivamente al 113 in presenza di situazioni poco chiare, architettate con l'utilizzo di disdicevoli raggiri che molto spesso fanno leva sui sentimenti e sulla sensibilità umana.