Gestito dalla criminalità organizzata campana. Arrestati 21 corrieri ucraini e quattro tra i capi del gruppo criminale. Sequestrati oltre otto quintali di sigarette prodotte nell'est europeo destinate a Napoli.
La Polizia di Trieste ha concluso questa mattina, con l'esecuzione di sei misure cautelari e numerose perquisizioni emesse dalla DDA del capoluogo giuliano, una lunga operazione condotta nei confronti di un' associazione per delinquere transfrontaliera finalizzata al contrabbando di tabacchi lavorati esteri, che ha visto Trieste quale crocevia di traffici illeciti condotti dalla malavita ucraina in accordo con la criminalità organizza campana.
L'attività investigativa, durata circa un anno e mezzo, veniva avviata subito dopo alcuni arresti di corrieri ucraini effettuati dalla Polizia di Frontiera di Trieste, che consentiva di ricostruire la rotta e la destinazione finale dei tabacchi di contrabbando.
Infatti, i procedimenti penali in corso venivano riuniti dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Trieste, per perseguire la struttura criminale composta da malviventi ucraini e criminali campani, associati per il traffico e la vendita al dettaglio della merce immessa nel mercato illegale gestito dalla camorra.
Le indagini, coordinate dal PM. Pietro MONTRONE, venivano affidate alla Sezione Criminalità Organizzata della Squadra Mobile di Trieste che, insieme agli investigatori della Polizia di Frontiera, riusciva in pochi mesi ad arrestare numerosi corrieri, sia sul confine italo-sloveno di Fernetti (TS) sia a Napoli e Bergamo, in collaborazione con le locali Squadre Mobili.
Il lungo lavoro investigativo consentiva di ricostruire l'organigramma dell'organizzazione criminale, il ruolo e la funzione di ogni componente e il vasto giro d'affari di quella che il Gip del Tribunale di Trieste definiva " una struttura organizzata, in cui ciascuno è consapevole del proprio e dell'altrui operato e del ruolo rivestito, dove esiste una mutua collaborazione".
Nel complesso venivano arrestati nel corso dell'indagine, coordinata dal Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, quindici corrieri appena entrati sul territorio italiano, quattro corrieri a Napoli e due a Bergamo, con il sequestro complessivo di oltre otto quintali di tabacchi di contrabbando e decine di autovetture impiegate per il trasporto.
Venivano inoltre individuati e sottoposti a sequestro a Napoli diversi magazzini utilizzati dalla criminalità organizzata per lo stoccaggio delle sigarette di contrabbando, al termine di lunghi servizi di osservazione condotti nei vicoli del capoluogo partenopeo.
Decine di poliziotti hanno dato esecuzione alle misure cautelari e a numerose perquisizioni a Napoli e Bergamo, con l'arresto di due cittadini ucraini ritenuti tra i componenti di spicco dell'organizzazione criminale, e di un cittadino italiano, considerato dagli investigatori uno dei principali gestori della vendita di sigarette di contrabbando nel napoletano.
Nel corso delle perquisizioni veniva arrestata anche la "contabile" del gruppo criminale, una donna di 68 anni trovata in possesso di ventimila euro in contanti e dei registri utilizzati per la gestione della vendita al dettaglio.
Altri tre cittadini ucraini sono ricercati in campo internazionale per l'esecuzione del mandato di arresto emesso dall'Autorità Giudiziaria italiana.
Da sottolineare che il contrabbando di tabacchi lavorati esteri risulta, secondo un recente rapporto della Confesercenti, una delle principali voci di bilancio della cd. Mafia Spa, al pari dei ricavi provenienti dalla tratta e dallo sfruttamento dei migranti.
I dettagli dell'operazione sono resi noti questa mattina in una conferenza stampa.