Si tratta di un cittadino rumeno cl. 1983, con precedenti di polizia per reati contro il patrimonio.
Lo scorso 11 settembre il predetto aveva incontrato la ex moglie mentre era intenta a passeggiare lungo una via cittadina assieme alla madre ed alla figlia minorenne, quando, all’improvviso, le si era lanciato contro e, sorprendendola alle spalle, l’aveva afferrata per il collo nel tentativo di impossessarsi della fede nuziale, non riuscendovi solo grazie all’intervento di un passante.
La brutalità dell’azione posta in essere dall’indagato aveva procurato delle lesioni alla mano, non solo alla donna ma anche alla figlia, di appena 8 anni, che nel vedere la mamma in difficoltà si era frapposta fra i due per soccorrerla e tentare di liberarla.
Come emerso nel corso delle indagini dirette dalla Procura della Repubblica di Trieste e svolte dalla sezione “Reati contro la persona” della Squadra Mobile della Questura, l’episodio sopra descritto, lungi dall’essere un fatto isolato, ha rappresentato l’apice di un’escalation di condotte violente e minacciose poste in essere dall’indagato quando ancora il nucleo familiare dimorava nel loro paese di origine.
A seguito dei fatti sopra esposti il G.I.P. presso il Tribunale di Trieste, su richiesta del Pubblico Ministero titolare del fascicolo processuale, ha emesso nei confronti dell’indagato la misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalle parti offese dal reato, provvedimento al quale gli investigatori della Squadra Mobile hanno dato esecuzione nel corso del pomeriggio di sabato 21 settembre.