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Arrestato per maltrattamenti un cittadino pakistano residente a Trieste

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squadra mobile

Nel pomeriggio dello scorso venerdì 23 agosto gli agenti della sezione “Reati contro la persona, in danno dei minori e reati sessuali” della Squadra Mobile hanno dato esecuzione alla ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. di Trieste su richiesta del P.M. titolare del fascicolo processuale nei confronti di un cittadino pakistano residente a Trieste indagato dei delitti di violenza sessuale aggravata, maltrattamenti contro familiari e conviventi, lesioni personali aggravate e percosse, nonché di maltrattamenti di animali.

Si tratta di U.N. cl. 91, disoccupato, pregiudicato per reati in materia di stupefacenti, con precedenti anche per reati contro il patrimonio ed altro.

Le indagini, dirette dalla Procura delle Repubblica di Trieste, sono state avviate a seguito della denuncia sporta da parte dalla ex fidanzata di U.N. la quale, solo di recente ha trovato la forza di raccontare tutto alla Polizia, dopo aver subìto per più di un anno le condotte violente poste in essere dall’indagato nei suoi confronti e concretizzantesi in episodi di maltrattamenti (nell’ambito dei quali in più occasioni è stata anche  costretta a subire con violenza rapporti sessuali), lesioni e vessazioni sia di natura psicologica che economica.

Più volte la donna aveva tentato di interrompere quella relazione malsana senza riuscirvi a causa della pressione psicologica esercitata nei suoi confronti da parte del pakistano: ai litigi seguivano, infatti, gli episodi di autolesionismo dell’uomo tesi ad alimentare i sensi di colpa della compagna accusandola di esserne la responsabile.

Altre volte a frenare l’autodeterminazione della donna, costretta a vivere in un costante stato di angoscia e paura, erano le minacce, anche di morte rivoltegli dall’U.N. il quale l’aveva avvertita che l’avrebbe ammazzata e seppellita in un luogo deserto per poi andare via dall’Italia.

Ma gli impulsi violenti di U.N. non erano riservati unicamente alla propria compagna; la crudeltà dell’indagato non aveva, infatti, risparmiato neanche i due gatti della donna che aveva colpito con calci, schiaffi e pugni.

Il 13.08.2019 l’indagato era stato, peraltro, tratto in arresto da personale in servizio di Volante, in quanto, benché già sottoposto alla misura del divieto di dimora a Trieste, aveva fatto rientro nel capoluogo giuliano introducendosi abusivamente all’interno dell’abitazione della vittima dopo averne forzato la porta d’ingresso: in quella circostanza aveva anche tentato di aggredire gli agenti intervenuti minacciando sia i predetti che il vicino che aveva allertato le forze dell’ordine.

Proprio tale ultimo grave episodio, l’intervento della Polizia e l’arresto dell’U.N. determinavano la donna a sporgere denuncia per i numerosi e gravi fatti di reato posti in essere dall’indagato nei suoi confronti nel corso del tempo.

A seguito dei predetti reiterati comportamenti, il Giudice per le Indagini Preliminari accogliendo la richiesta del P.M., ha emesso nei confronti dell’indagato la misura della custodia cautelare in carcere che è stata allo stesso notificata presso la locale Casa Circondariale ove si trovava già ristretto a seguito del menzionato arresto in flagranza operato lo scorso 13 agosto.


27/08/2019

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