L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Trieste, ha consentito di fare luce su una serie di episodi delittuosi verificatisi tra Trieste e la provincia di Udine.
Le investigazioni sono state svolte dagli uomini della sezione “reati contro il patrimonio” della Squadra Mobile di Trieste e hanno permesso di ricostruire una serie di rapine e furti commessi dai due indagati gravati da precedenti per reati contro il patrimonio.
Il corposo compendio investigativo ha così determinato il G.I.P. di Trieste, su richiesta del P.M. titolare del fascicolo processuale, all’emissione di ordinanza applicativa della custodia cautelare in carcere, alla quale è stata data esecuzione nelle prime ore della mattina del 26 ottobre da parte della Squadra Mobile giuliana con il supporto delle Squadre Mobili di Udine e Gorizia.
Gli indagati L. S, classe 1988, nato a Udine, residente a Trieste ma di fatto domiciliato a Gradisca d’Isonzo (GO) e P. D. classe 1981, nato a Trieste e ivi residente, ma di fatto domiciliato a Udine sono stati rintracciati presso le rispettive abitazioni.
I malviventi si sono resi responsabili di una moltitudine di reati cosicché, mentre gli inquirenti erano a lavoro alla ricerca di prove in ordine alla responsabilità dei due per episodi pregressi, questi continuavano a fornire riscontri sugli stessi fatti altresì pianificando e compiendo nuovi delitti.
L’indagine è stata avviata a seguito della commissione di una violenta rapina consumata a Trieste in data 18.09.2017, allorquando gli indagati, dopo avere minacciato con una pistola giocattolo e picchiato ripetutamente la vittima di anni 76, asportavano dall’abitazione numerosi preziosi, nonché un Rolex d’oro che la parte offesa teneva al polso, oltre al portafogli ed a due cellulari.
La visione delle immagini riprese da alcune telecamere della zona consentiva di individuare la vettura in uso ai rei e l’esame dei relativi tabulati permetteva di ricostruire parzialmente gli spostamenti degli stessi.
Venivano, pertanto, avviati servizi tecnici all’esito dei quali si potevano acquisire elementi probatori nei confronti degli indagati in ordine alla rapina in argomento.
Inoltre, dall’ascolto dei dialoghi intercettati e dall’esame dei tracciati gps, era possibile procedere a ricostruzione di ulteriori eventi delittuosi: una tentata rapina in danno di un’anziana residente in provincia di Udine lo scorso mese di luglio 2018, non portata a compimento per causa indipendente dalla loro volontà; un furto di circa 4 tonnellate di materiale ferroso stoccate all’interno di un’area di pertinenza della stazione ferroviaria di Trieste, commesso nel luglio scorso nonché ulteriori otto furti ai danni di abitazione privata, aziende, circoli e associazioni sportive commessi tutti in provincia di Udine tra i mesi di giugno e ottobre 2018.
Gli arrestati, ultimate le formalità di rito, sono stati ristretti presso due distinte case circondariali a disposizione della Procura.