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Fermato un cinquantaduenne serbo con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, estorsione e sequestro di persona

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Squadra Mobile

Ora è detenuto in Coroneo a disposizione dell'A.G: competente

Alle prime ore di ieri, 08.05.2018, gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Trieste, coordinati dalla locale Procura della Repubblica hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto il cittadino serbo B. D. cl. 66, poiché ritenuto responsabile, in concorso con altri soggetti allo stato in corso di identificazione, dei reati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, estorsione, sequestro di persona a scopo di estorsione nei confronti di almeno una cittadina kosovara in stato interessante al settimo mese di gravidanza.

La vicenda si origina dalla denuncia sporta dal marito della donna il quale, nella notte dello scorso 6 maggio, ha riferito presso gli uffici della Questura che la propria moglie era tenuta in ostaggio da parte di alcuni membri di un’organizzazione criminale dedita al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina dal kosovo che avrebbero dovuto condurla in Italia, ma che, una volta ricevuto il compenso pattuito di 3000,00 euro, avevano preteso la somma di ulteriori 3000,00 euro per la liberazione della stessa.

Immediatamente si dava avvio a serrate indagini coordinate dalla locale Procura della Repubblica a seguito delle quali si risaliva al tipo e modello di autovettura utilizzata dai trafficanti per giungere in Italia.

La predetta autovettura, veniva, a seguito di capillari servizi di osservazione e perlustrazione svolti sia in città che in provincia che a ridosso dei valichi confinari, intercettata nella tarda serata dello scorso 07 maggio, nei pressi di questa stazione FS.

Dopo un riservato pedinamento, si provvedeva, quindi a bloccare il veicolo, con l’ausilio di personale in servizio presso il Settore Polizia di Frontiera terrestre di Trieste, mentre si apprestava ad oltrepassare il valico di frontiera di Rabuiese in direzione Slovenia.

All’esito del controllo si identificava l’unica persona presente a bordo che veniva condotta in Questura per i conseguenti approfondimenti investigativi.

Gli ulteriori accertamenti consentivano di acclarare che il B. D. aveva la disponibilità dell’utenza telefonica attraverso la quale la donna aveva in alcune occasioni, nella giornata precedente, comunicato con il proprio marito.

Tra gli effetti personali del fermato si rinveniva, inoltre, un biglietto aereo per il Kosovo intestato a terza persona, individuato, nel corso dell’attività d’indagine, quale ulteriore membro del predetto sodalizio criminale.

Contestualmente, si veniva a conoscenza del fatto che la donna, a seguito del pagamento da parte del di lei fratello, dimorante in altro stato europeo, dell’ulteriore somma pretesa dai trafficanti, era stata rilasciata.

Per quanto sopra, sulla scorta delle risultanze acquisite, B. D. veniva sottoposto a fermo di indiziato di delitto e condotto presso la locale casa circondariale a disposizione della competente Autorità Giudiziaria.


10/05/2018

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