Nei giorni scorsi, personale della Squadra Volante interveniva in questa via Palatucci, ove una donna piangente aveva richiesto aiuto in strada.
Sul posto veniva accertata la presenza di due persone – una donna ed un uomo - che erano vicine a due autovetture, queste ultime posizionate in mezzo alla strada e una di queste bloccava la marcia dell’altra; la donna era piangente, mentre l’uomo, visibilmente alterato, fermo poco distante e con un mazzo di chiavi in mano.
Dalle dichiarazioni della donna si apprendeva che la stessa aveva aderito all’ invito del suo ex fidanzato per cui i due si erano incontrati, poco prima in un esercizio pubblico della zona, per uno scambio di documentazione.
Le molestie dell’uomo, originavano già all’interno del bar per cui la donna, ingiuriata e minacciata, ritenendo la situazione oramai ingestibile e temendo per la sua incolumità, si allontanava alla guida del proprio veicolo parcheggiato poco distante.
L’ex fidanzato, intenzionanto a non desistere dalla propria illecita condotta, si poneva alla guida della sua autovettura ed avviava l’inseguimento della donna, tamponando ed infine riuscendo a bloccarla con il proprio mezzo nella vicina via Palatucci; l’uomo quindi reiterava le minacce e gli insulti, invitando la parte offesa ad aprire la portiera chiusa dall’interno; in questa fase concitata, lo stesso riusciva a introdursi nel mezzo e ad appropriarsi delle chiavi di accensione, al fine di impedirle la marcia.
Il sopraggiungere degli operatori di polizia, che constatavano le posizioni dei mezzi e la presenza sul posto dell’uomo che aveva ancora in mano le citate chiavi, scongiuravano il peggiorare della situazione.
Nel corso degli accertamenti, la parte offesa riferiva circa gli analoghi comportamenti del suo ex, che originavano già due anni orsono al termine della loro relazione sentimentale; infatti, nel febbraio del 2017, a seguito del perdurare di atti considerati persecutori nei suoi confronti, la predetta sporgeva formale denuncia/querela presso la Stazione dei Carbinieri di Borgo San Sergio.
Per quanto sopra, G.P. veniva indagato in stato di arresto in ordine ai reati di cui agli artt. 612 bis, 610 e 341 bis C.P. Dell’attività in parola veniva dato avviso alla competente A.G, che ne diponeva il collocamento in stato di arresto presso la sua abitazione triestina.