A seguito di un’attività d’indagine diretta dalla Procura della Repubblica di Trieste e svolta dalla locale Squadra Mobile, in data 22 marzo il GIP di Trieste ha emesso, nei confronti di J.H., cittadina italiana, classe ’85, l’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari, in quanto ritenuta responsabile del furto di gioielli, per un valore pari a 32.000,00 euro, commesso, in data 26 giugno 2017, all’interno di una gioielleria, sita in questa Via San Lazzaro.
La Squadra Mobile di Trieste, a seguito del furto perpetrato all’interno della gioielleria, ha immediatamente avviato una serie di accertamenti per l’individuazione dei responsabili, procedendo alla visione delle immagini riprese dalle telecamere installate all’interno dell’esercizio commerciale, dalle quali è emerso che, nella mattina del 26 giugno 2017, faceva ingresso nella menzionata gioielleria una donna ben vestita, la quale, dopo aver chiesto di visionare alcuni monili, approfittando della momentanea assenza della commessa, s’impossessava, in un primo momento, di una collana in oro che repentinamente occultava in borsa e successivamente dell’intera couvette riposta sul banco da esposizione.
I successivi approfondimenti effettuati attraverso un’analisi delle B.D. delle Forze di Polizia, consentivano di estrapolare il profilo di una donna italiana di etnia sinti, già segnalata per reati contro il patrimonio attuati con il medesimo “modus operandi”.
A conferma del fatto che la responsabile del furto fosse la donna su cui si erano dirette le attenzioni di questa Squadra Mobile sono intervenuti gli esperti del S.A.C.V. (Sezione Analisi Crimine Violento) del Gabinetto Interregionale della Polizia Scientifica di Padova, i quali, dopo un’analisi comparativa, hanno dichiarato la “totale compatibilità” tra i due soggetti.
Le evidenze investigative sopra riportate venivano rassegnate al P.M. titolare del fascicolo che, in data 22.03.2018, otteneva dal G.I.P. presso il Tribunale di Trieste la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti della donna.
Considerato che la J.H. è attualmente sottoposta alla misura della detenzione domiciliare nella città di Monza, per fatti analoghi, la Squadra Mobile di Trieste provvedeva a tramettere l’ordinanza applicativa degli arresti domiciliari a quel Commissariato di PS, al fine di procedere all’esecuzione che avveniva di fatto in data 24 marzo u.s.