La vittima si era rivolta alla Polizia di Rozzol-Melara ed al Centro Antiviolenza GOAP, dopo settimane di "assedi", minacce e pedinamenti
La Polizia di Stato di Trieste ha tratto in arresto un cittadino triestino di 42 anni, pregiudicato, per il reato di stalking.
La fine dell’incubo è arrivato nei giorni scorsi, quando gli investigatori del Commissariato di Rozzol- Melara, a conclusione di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Trieste, che erano già sfociate in un primo provvedimento cautelare emesso dal GIP del Tribunale, con il quale era stato disposto il divieto di avvicinamento e di comunicazione con la vittima, hanno arrestato, ponendolo agli arresti domiciliari, il pregiudicato triestino M.B. di 42 anni, già recidivo per analoghi comportamenti agiti nei confronti di un’altra donna.
L’uomo, non capacitandosi della fine del loro rapporto, da mesi assediava la donna (e la loro figlia) con appostamenti, telefonate, sms e soprattutto minacce.
Lei, una donna di 38 anni, romena, ha trovato il coraggio di denunciare i maltrattamenti ai quali era sottoposta quasi quotidianamente e che l’avevano costretta a trovare rifugio, assieme alla figlia, presso un Centro dove vengono accolte le donne che subiscono violenza.
I comportamenti persecutori tenuti dal 42enne, si sono concretizzati in continui appostamenti e pedinamenti, tentativi di avvicinarla, aggressioni, arrivando, ai suoi rifiuti, a minacciare di ucciderla.
La donna nelle scorse settimane era stata vittima, assieme alla bambina, anche di una brutale aggressione avvenuta in pieno giorno in una via del centro, dove un agente della Polizia Stradale di Trieste, libero dal servizio, era corso in suo aiuto, permettendole di allontanarsi dal luogo dell’aggressione e raggiungere un luogo sicuro, dove è stata poi raggiunta da agenti del Commissariato di San Sabba.
Durante tutto il percorso è stata supportata dal sapiente lavoro degli investigatori e sostenuta dalle operatrici del Centro.
Forte lo stato d’ansia e di preoccupazione per la propria incolumità, e per quella della bambina, maturato nella donna, costretta a cambiare abitazione e stile di vita per sfuggire alle continue vessazioni. L’uomo è stato quindi individuato, arrestato e poi tradotto presso la sua abitazione dove è stato posto agli arresti domiciliari.