Aveva aggredito una giovane donna alcune settimane fa nei pressi di via Capitolina
A conclusione delle indagini svolte dalla Squadra Mobile della Questura e dirette dalla locale Procura della Repubblica, il G.I.P. di Trieste ha emesso ordinanza applicativa della custodia cautelare in carcere a carico del cittadino marocchino FERTOUSI Youssef, nato a Casablanca nel 1988, poiché indagato in ordine al delitto di violenza sessuale, punito dall’art. 609 bis del c.p..
I fatti sono accaduti nel pieno centro di Trieste, nei pressi della via Capitolina, nel pomeriggio di alcune settimane fa, allorquando la vittima, una ragazza triestina di vent’anni, ha subito le attenzioni dello straniero, riuscendosi a divincolarsi e fuggire dalla stretta dell’uomo, dopo una colluttazione.
La giovane si era recata il quei luoghi, avendo un appuntamento con degli amici per effettuare attività sportiva. Giunta in anticipo rispetto all’ora dell’appuntamento ed avendo il cellulare scarico, si sedeva su alcuni gradini presenti lungo un vicino sentiero alberato.
In tale frangente si avvicinava un ragazzo dai tratti somatici arabi, il quale, con iniziali maniere gentili, chiedeva una sigaretta e cercava di intavolare una discussione; poco dopo lo straniero si allontanava ritornando subito sul posto con due bottiglie di birra, offrendone una alla giovane.
Ad un tratto, secondo quanto dichiarato in sede di denuncia dalla vittima, l’uomo ha cominciato ad approcciarsi in modo sempre più invasivo e fastidioso, cercando il contatto fisico.
Avendo inteso le reali intenzioni, la ragazza si accomiatava, cercando di allontanarsi rapidamente, ma in quel frangente lo straniero la afferrava con forza, attirandola a se e cercando di baciarla. Nonostante la ferma opposizione e le urla con richieste di aiuto, l’uomo scaraventava a terra la vittima, continuando a palparla nelle zone intime, fino a quando, dopo una breve colluttazione, la ragazza riusciva a divincolarsi e ad afferrare una bottiglia di birra che brandiva contro l’energumeno alto circa 1.80 mt.
Approfittando di un momento in cui questi ha allentato la presa indietreggiando, la giovane riusciva a guadagnarsi la fuga, attraverso la Scala dei Giganti.
Acquisita la notizia di reato sono scattati immediati accertamenti, con i primi sopralluoghi effettuati da Personale in servizio di Volante e della Polizia Scientifica, che hanno portato al sequestro sul posto di cose pertinenti alle indagini, cui sono seguiti una serie di appostamenti effettuati dagli investigatori della Squadra Mobile, finalizzati al rintraccio dell’aggressore.
Fondamentale è stato l’apporto di un amico della vittima, il quale ha consegnato agli uffici di polizia alcune riprese fatte con il cellulare di un soggetto somigliante alla descrizione della parte offesa.
A seguito dei servizi di perlustrazione disposti, una pattuglia in borghese della Squadra Mobile rintracciava nei pressi della mensa della Caritas il sospettato che, sopposto ad individuazione, veniva riconosciuto quale autore della violenza.
Sulla scorta degli elementi raccolti, il P.M. titolare del fascicolo avanza al G.I.P. richiesta di misura cautelare in carcere che veniva concessa.
Il FERTOUSI, del quale si erano temporaneamente perse le tracce, si è presentato poi in Questura per il disbrigo delle pratiche per il rilascio del permesso per richiesta di asilo; ad attenderlo gli agenti che lo hanno tratto in arresto e ristretto presso la locale casa circondariale, a disposizione dell’A.G. procedente.