Operazioni atte a contrastare la criminalità transfrontaliera
Probabilmente contavano sul flusso dei rientri in Patria per le festività natalizie e di fine anno per passare inosservati ai controlli di frontiera, i tre cittadini dell’Est Europa che sono stati arrestati in questi giorni dalla Polizia di frontiera di Trieste.
Bloccati un cittadino romeno con una condanna da scontare e due cittadini albanesi già espulsi e rientrati in Italia nonostante il divieto. Il primo, condannato a Torino per vari furti perpetrati dal 2009 in poi, è stato arrestato la scorsa notte in località Fernetti da una pattuglia del Settore Polizia di Frontiera di Trieste. Si tratta di un cittadino romeno di 32 anni, A.N. le sue iniziali, che deve scontare una pena residua di dieci mesi di reclusione. Ora si trova nel carcere di Vicenza a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Il cittadino rumeno usciva dall’Italia a bordo di un furgone con targa romena che è stato fermato per un controllo da una pattuglia della Polizia di Frontiera. Dagli accertamenti è risultato che A.N. era destinatario di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica di Torino lo scorso mese di novembre.
Inoltre, la sera del 16 dicembre, sono stati arrestati, sempre dalla Polizia di Frontiera, due cittadini albanesi, K.L. di 30 anni e V.A. di 43 anni, che stavano per lasciare l’Italia a bordo di un autobus di linea diretto in Albania. Il mezzo è stato fermato per un controllo presso la località confinaria di Basovizza e, dalle verifiche sull’identità dei passeggeri, è emerso che entrambi erano entrati nuovamente in Italia violando il divieto di reingresso. Infatti, K.L. nel 2019 era stato espulso dal territorio nazionale con provvedimento disposto dal Prefetto di Torino, risultava avere svariati alias, numerosi precedenti penali e inammissibile oltre che in Italia anche in Germania; a carico di V.A. vi era in atto un decreto di espulsione giudiziario emesso dall’Ufficio di Sorveglianza di Alessandria nel 2013 che gli inibiva l’ingresso fino al 2023, oltre a svariati alias, lo stesso risultava inammissibile sia in Italia che in Francia. Al termine delle attività di polizia, i due stranieri sono stati accompagnati presso la Casa Circondariale di Udine.
Gli arresti sono avvenuti nell’ambito delle attività svolte della Polizia di Frontiera di Trieste, in particolare in questo periodo di ferie, a contrasto della criminalità transfrontaliera.