Violata la misura del divieto di avvicinamento nei confronti della ex compagna
Lo scorso 6 novembre gli agenti del Commissariato PS di San Sabba hanno eseguito, a carico di C.D.G., un’ordinanza applicativa della misura cautelare degli arresti domiciliari emessa dal G.I.P. di Trieste su richiesta del PM. Titolare del fascicolo.
Le indagini, da parte del Settore Anticrimine del Commissariato, sono state avviate quando nel mese di agosto, si presentava presso gli Uffici di via Mascagni, una donna che, stanca e impaurita dei numerosi atti vessatori subiti dall’ex compagno, decideva di sporgere querela.
La persona offesa, in particolare, riferiva che in costanza di relazione, l’uomo, in diverse occasioni, l’aveva pedinata per strada, l’aveva costretta a rientrare a casa oppure l’aveva insultata per essere in compagnia di altre persone, soprattutto di genere maschile, tanto che la donna si determinava ad interrompere la relazione.
La donna raccontava, che, in un’occasione, il C.D.G., per incuterle timore, mentre stava riposando sul letto, le appoggiava sul petto una pistola - poi rivelatasi una scacciacani - e le scattava una fotografia che successivamente le inoltrava tramite applicativo whatsapp.
Dopo la fine della relazione, l’uomo non si dava pace, tanto da farle rinvenire nell’abitazione un bastone animato lasciato dopo essersi indebitamente introdotto nell’abitazione di lei.
Per tali circostanze lo scorso 24 settembre la competente A.G. applicava, a carico dell’uomo, una prima misura cautelare consistente nel divieto di avvicinamento alla donna, che veniva prontamente eseguita dagli operatori del Commissariato di San Sabba.
Dopo queste vicende, la donna si ripresentava presso gli Uffici del Commissariato denunciando che, in quelle poche occasioni in cui era uscita da casa per paura di incontrare l’uomo, aveva trovato appese, su diversi pali della luce della città e sulle fermate degli autobus, delle fotografie ritraenti il proprio volto a cui si aggiungevano delle scritte, in alcuni casi, anche ingiuriose.
Sulla scorta di tali elementi, gli agenti del Commissariato iniziavano un’intensa attività di visualizzazione delle telecamere comunali installate in alcuni punti d’interesse della città, riscontrando in più occasioni proprio il C.D.G. intento ad appendere ad un palo della luce di una nota piazza, una delle predette fotografie ritraenti il volto della donna.
Per quanto sopra e in assenza di un’interruzione della condotta delittuosa da parte dell’uomo dopo l’applicazione della prima misura cautelare, il P.M. titolare del fascicolo ha richiesto e ottenuto dal G.I.P. Di Trieste l’emissione di ordinanza applicativa degli arresti domiciliari che lo scorso 6 agosto è stata eseguita dagli agenti del Commissariato di San Sabba.