In tanti presso il punto informativo predisposto dalla Questura
Oggi ricorre, per il 20° anno consecutivo, la “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro e donne” ricorrenza istituita dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite tramite la risoluzione numero 54/134 del 17 dicembre 1999.
Nell’ambito della campagna di prevenzione “Questo non è amore”, diventata progettualità permanente della Polizia di Stato da novembre 2017, la Questura ha messo in campo un punto di ascolto e informativo mobile dedicato alla cittadinanza in generale, in particolare alle donne, finalizzato a sensibilizzarle sul tema e a diffondere l’importanza di una cultura fondata sulla parità di genere.
Lo scopo è quello di far emergere il sommerso di un fenomeno silente e che ha bisogno che si instauri una relazione di fiducia con i soccorritori affinché la vittima possa trovare il coraggio di raccontare la sua storia. Un fenomeno, quello della violenza, di una complessità tale che necessita di una rete di partner ognuno in grado di offrire il proprio contributo, nell’ambito delle strette competenze, per un’alternativa possibile alle donne in difficoltà.
In mattinata personale della Questura si è intrattenuto in piazza Unità e in piazza della Borsa con i cittadini raccogliendo riflessioni, spunti e suggerimenti operativi, distribuendo i volantini della campagna, realizzati col contributo della Regione Friuli Venezia Giulia e tradotti in altre 6 lingue (sloveno, serbo, croato, rumeno, portoghese, inglese) diffuse tra le etnie più presenti sul territorio, per poter raggiungere in modo efficace il maggior numero di donne.
Accanto ad essi stati realizzati dei segnalibri, in italiano e in inglese, recanti nel retro i recapiti della “rete” da attivare: oltre alla Questura, i servizi sociali del Comune, il GOAP (Centro antiviolenza) e l’Associazione Interpares (per gli uomini maltrattanti), oltre al numero verde nazionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri 1522.
Nel pomeriggio il camper istituzionale sosterrà in piazza Tra i Rivi a Roiano e in campo San Giacomo.
Tra i reati “spia” della violenza si registra, nella provincia di Trieste, il seguente andamento nei primi 10 mesi del triennio 2017-2019: dimezzamento delle denunce per violenza sessuale (da 54 a 26); sostanziale stabilità delle denunce per atti persecutori (da 61 a 63); flessione delle minacce (da 263 a 220); lieve aumento dei maltrattamenti in famiglia (da 78 a 83).
Sul versante degli Ammonimenti del Questore, a fronte di un numero quasi invariato di istanze per stalking (da 23 a 24), nel 2019 sono stati emanati 15 provvedimenti, di cui 5 per atti persecutori e 10, d’iniziativa, per fenomeni di violenza domestica.