Asportati il 13 febbraio scorso prodotti ematologici e chemioterapici per un valore complessivo di oltre 400 mila euro e il 26 giugno per un valore di circa 300 mila euro
Ieri investigatori della Squadra Mobile della Questura e del Reparto Operativo – Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Trieste, rispettivamente nelle città di Napoli e Cremona, hanno dato esecuzione a decreti di perquisizione emessi dalla locale Procura della Repubblica nell’ambito dell’indagine relativa ai furti di farmaci antitumorali avvenuti all’interno dell’Ospedale Maggiore nel febbraio e nel giugno scorsi.
L’attività è stata svolta parallelamente alla esecuzione di ordinanza applicativa della custodia cautelare a carico di diversi indagati, emessa dal G.I.P. di Cremona a conclusione di indagine svolta dal NAS dei Carabinieri di quel centro in relazione a fatti analoghi ma antecedenti rispetto a quelli commessi a Trieste.
I due filoni investigativi hanno, infatti, consentito di verificare come alcuni indagati, che sono emersi in entrambe le indagini, siano sospettati di commissionare furti di farmaci salvavita, da inviare poi all’estero.
In merito ai furti commessi a Trieste, si rammenta che il 13 febbraio venivano asportati dalla Farmacia dell’Ospedale Maggiore farmaci ematologici e chemioterapici per un valore complessivo di oltre 400 mila euro, mentre il 26 giugno i farmaci asportati risultavano avere un valore di circa 300 mila euro.
Le indagini avviate dalla locale della Procura e svolte dalla Polizia di Stato e dall’Arma dei carabinieri hanno permesso, nel corso di questi mesi, di individuare le autovetture utilizzate in occasione di uno dei furti, alcune utenze di servizio utilizzate nell’occasione dai malfattori e, infine, di raccogliere elementi a carico di alcuni soggetti egiziani ed italiani, residenti in Provincia di Cremona, in Campania ed in Lombardia dediti ai furti ed alla ricettazione di tale tipologia di farmaci.
Prosegue l’attività investigativa.