Articolata indagine diretta dalla locale Procura della Repubblica e condotta dagli agenti della Squadra Mobile
Un’articolata indagine diretta dalla Procura della Repubblica di Trieste e condotta dagli agenti della Squadra Mobile ha permesso, tra lunedì e martedì scorsi, di procedere all’esecuzione di ritardati arresti a carico di A.S. cittadino italiano, classe 1986 residente a Trieste, con precedenti specifici, S.F., italiana, classe 2001, residente nel rione di S. Giacomo, e G. R, cittadino iracheno, richiedente asilo.
È il risultato ottenuto all’esito del prosieguo delle indagini che, nello scorso mese di maggio, avevano condotto all’arresto di un giovane iracheno M.Z.D.N. e di una italiana coinvolti con questi indagati in un’attività di spaccio di varie tipologie di droga nelle piazze triestine.
I predetti, spesso osservati in compagnia di altri spacciatori e di vari consumatori di droga, erano soliti gravitare nell’area della stazione e del “Silos”, zone già al centro di altra attività di indagine condotta dalla Squadra Mobile giuliana e diretta dalla locale Procura della Repubblica, culminata nello scorso mese di marzo con l’arresto di numerosi spacciatori sedenti all’interno della fatiscente struttura.
In particolare, S. F., seppur appena maggiorenne, nel mese di aprile, era stata trovata in possesso di alcune dosi di eroina che aveva poco prima acquistato a Mestre col fine di rivenderle successivamente in questo centro cittadino.
A.S., già gravato da precedenti specifici, si è, invece, distinto per la particolare modalità di vendita dello stupefacente tesa a soddisfare le richieste dei propri “clienti”: dopo aver acquisito le ordinazioni dai vari acquirenti, infatti, si recava a bordo della propria autovettura nella confinante Slovenia, ove acquistava lo stupefacente, per poi tornare a Trieste e consegnarlo direttamente a domicilio.
Altre volte provvedeva ad accompagnare direttamente alcuni acquirenti, dal medesimo ritenuti meritevoli di particolari attenzioni, in Slovenia per rifornirsi dello stupefacente esigendo, quale compenso, denaro o parte della cocaina acquistata.
Dalle risultanze investigative è emerso che l’anello di congiunzione tra i vari indagati, risultava essere il cittadino iracheno M.Z.D.N., tratto in arresto lo scorso mese di maggio per spaccio di droga, il quale in varie occasioni è stato visto in compagnia dei predetti o a bordo dell’autovettura dell’A.S. con il quale si dirigeva oltreconfine per acquistare probabilmente lo stupefacente.
Anche l’iracheno G. R. ha avuto contatti con il M.Z.D.N., tanto che quest’ultimo utilizzava per fini personali anche un’utenza telefonica intestata al compiacente connazionale.
Dai servizi svolti, G. R. ha ceduto delle dosi di hashish ad un minorenne nei pressi del viale XX settembre.
La diverse tipologia di droga di cui gli indagati riuscivano ad approvvigionarsi –cocaina, eroina e hashish – ha consentito agli stessi di ampliare i propri traffici illeciti affermandosi sulle piazze di spaccio per la capacità di far fronte alle varie richieste da parte degli assuntori.