La Squadra Mobile ha dato esecuzione all’ordinanza applicativa
A seguito di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Trieste, in data 21 maggio 2018, personale della sezione “reati contro la persona” della Squadra Mobile ha dato esecuzione all’ordinanza applicativa del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla moglie, emessa dal G.I.P., su richiesta della Procura, a carico di B. M. F. B. nato in Iraq nel 1993, richiedente protezione.
Sono stati reiterati gli episodi di maltrattamento che hanno segnato il rapporto tra i due coniugi, i quali, dal loro paese d’origine, hanno chiesto rifugio prima in Belgio e poi in Italia.
Durante tale periodo, la donna è stata sottoposta ad una serie di violenze fisiche e verbali, è stata picchiata con cadenza settimanale con pugni al capo ed alla schiena, fino a subire la frattura di due dita di una mano deliberatamente calpestate. È stata colpita alla nuca fino a perderei sensi, è stata morsa e colpita per il solo fatto di essersi rifiutata di consegnare all’uomo il cellulare.
Una escalation di violenze ed insulti che ha indotto la giovane, nata nel 1999, ad allontanarsi dal marito, il quale, tuttavia, ha cominciato a contattarla, intimandole di tornare a casa e minacciando di rendere la vita impossibile a lei e quanti alla stessa avessero fornito aiuto o vicinanza.
Addirittura, si è accordato con altri connazionali per intimidire, sotto la minaccia di un coltello, la vittima ed un uomo di altra nazionalità con il quale aveva stretto un rapporto, fino a programmare in loro danno la simulazione del reato di cessione e detenzione di stupefacenti, che i complici del marito avrebbero dovuto occultare nella borsa di lei.
Tali fatti, iniziati dal 2016, si sono protratti fino a pochi giorni or sono, allorquando la nuova coppia è stata circondata in questa via Carducci da un gruppo di individui inviati dall’indagato, che hanno intimato ai due di non frequentarsi più, minacciando la donna che qualora avesse continuato nella nuova relazione, la avrebbero fatta condurre in un altro stato.
A supporto delle indagini, le testimonianza di quanti hanno assistito agli episodi di maltrattamento, nonché alcuni certificati medici acquisiti presso strutture sanitarie.
Sulla scorta di quanto sopra, il G.I.P. di Trieste ha emesso il divieto di avvicinamento alla donna ed al compagno della stessa, con divieto di comunicare con qualunque mezzo, anche tramite terze persone.