Si tratta del cittadino serbo S.S., di 27 anni
Nel pomeriggio di sabato la “Volante Muggia” veniva inviata a presso il centro commerciale Montedoro Freetime su richiesta di personale dell’attività Unieuro che segnalava un tentativo di furto.
Il dipendente che aveva richiesto l’intervento riferiva di aver riconosciuto, tramite delle fotografie diramate dalla predetta azienda ai vari punti vendita, in un avventore del negozio una persona dedita a furti seriali nei punti vendita della stessa catena dislocati nel centro-nord Italia.
Nel frangente questi riferiva che il sospettato, dopo aver richiesto delle informazioni, si dirigeva verso l’uscita del negozio e faceva scattare il sistema di allarme antitaccheggio. Pertanto, il vigilante invitava lo sconosciuto a rientrare per verificare quale fosse il problema. Quest’ultimo, rovistando nelle tasche del giubbotto che indossava per mostrare di non aver nulla da nascondere, dava, invece, modo al dipendente di vedere, all’interno della tasca, un'etichetta antitaccheggio. Ciò induceva il dipendente Unieuro a richiedere l’intervento della Polizia.
Prima che gli operatori giungessero sul posto il fermato si liberava di uno jammer privo del cavo elettrico di alimentazione. Lo jammer è un dispositivo elettronico ideato per inibire il controllo elettromagnetico delle colonnine antitaccheggio presenti agli ingressi dei negozi ed è composto da un corpo contenente circuiti e batterie e un cavo elettrico, lungo il quale corre il segnale inibitore che può essere attivato o disattivato tramite un interruttore.
Inoltre, il reo aveva abbandonato in un espositore poco lontano quattro occhiali da sole Ray-Ban dotati ancora di etichetta antitaccheggio, che erano stati sottratti poco prima da un vicino negozio di ottica.
L’autore del reato veniva identificato per S.S., nato in Serbia 27 anni fa.
La perquisizione effettuata dagli operatori permetteva di rinvenire sul corpo dell’uomo un cavo elettrico avvolto attorno al busto i cui jack combaciavano perfettamente con gli ingressi dello jammer rinvenuto; durante la stessa perquisizione si aveva modo di osservare come, all’interno del giubbotto a 3/4 indossato da S.S. vi erano state cucite artigianalmente due enormi tasche atte a contenere anche oggetti piuttosto ingombranti.
Per quanto sopra venivano sottoposti al vincolo del sequestro il giubbotto modificato artigianalmente, lo jammer e il cavo elettrico rinvenuto sulla persona. Gli occhiali da sole, del valore di 624 euro, invece, venivano restituiti all’avente diritto.
Dalla ricostruzione effettuata dagli inquirenti è emerso che S.S., dopo aver sottratto gli occhiali, riusciva ad allontanarsi dal negozio di ottica senza essere individuato, in quanto aveva acceso lo jammer. Successivamente lo stesso si portava presso il negozio Unieuro con l’intento di compiere altri furti, ma nel frangente, forse per un malfunzionamento dello jammer, faceva scattare l’allarme allarmando il personale di vigilanza.
Il P.M. di turno disponeva l’arresto e la successiva traduzione del fermato presso la locale Casa circondariale.
Si è appurato che effettivamente l’arrestato era già stato colto in altri grandi magazzini di elettronica a compiere analoghi reati e sempre con l’utilizzo di uno jammer. Inoltre, il Commissariato di P.S. di Muggia sta acquisendo copia di decine di denunce sporte in tutta Italia, dalle quali emergerebbe che S.S. sarebbe uso a compiere furti in maniera seriale, presso i grandi magazzini, in tutta la penisola. Sono in corso accertamenti, ritenendo plausibile che il provento dei furti posti in essere dal serbo possa essere messo in vendita in mercatini clandestini che vengono organizzati in varie città italiane.