In attesa della separazione continuava a minacciare il coniuge
La Polizia di Stato - Squadra Mobile - ha tratto in arresto per detenzione di arma clandestina e alterata, e porto di oggetti atti ad offendere D. P., sciclitano di 39 anni.
Martedì mattina, la moglie, si determina a recarsi presso gli uffici della Sezione specializzata Reati Contro la Persona della Squadra Mobile di Ragusa, alla fine di un lungo periodo di maltrattamenti.
Negli uffici di Polizia ha trovato personale femminile specializzato che ha subito adottato le dovute cautele del caso, rassicurando la vittima e illustrandole il percorso che avrebbe dovuto seguire e l'assistenza prevista dai centri antiviolenza che hanno stretto un accordo con la Polizia di Stato in provincia di Ragusa.
Dal racconto della vittima emergeva subito una grande paura che l'uomo potesse ucciderla: questo perchè le minacce erano continue e quotidiane, tali da incutere un timore permanente.
Considerato il racconto e quindi la descrizione di un uomo particolarmente aggressivo, gli Agenti di Polizia Giudiziaria della Sezione specializzata, decidevano di intervenire tempestivamente a Scicli presso l'abitazione dell'uomo, che nel contempo avendo capito di essere stato denunciato si era nascosto in casa.
Durante la perquisizione, dapprima è stato rinvenuto addosso di D.P. un coltello di enormi dimensioni, arma che non ha motivo di portare. Dalla perquisizione all'abitazione è stata rinvenuta una pistola perfettamente funzionante calibro 9, modificata e clandestina. Unitamente all'arma c'erano diverse munizioni.
Al termine della perquisizione D.P. è stato tratto in arresto e condotto in carcere, mentre la donna è stata segnalata ai centri antiviolenza che l'assisteranno nel proseguo dell'iter che ha scelto di percorrere.
La Procura della Repubblica che coordina le indagini sta già valutando l'attività investigativa della Polizia di Stato, così da adottare una misura idonea per la tutela della vittima, dei figli ed anche di recupero dello stesso arrestato.