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Contrasto all’immigrazione clandestina: bilancio 2015 della Polizia

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150 scafisti arrestati, 15 soggetti colpiti da ordinanza di custodia cautelare in carcere e più di 150 denunciati

Mentre nel 2014 erano stati 197 gli scafisti fermati dalla Squadra Mobile a Pozzallo su 131 sbarchi, nel 2015 sono 150 su 62 sbarchi, il dato è legato al minor numero di sbarchi registrato sulle coste iblee. È anche corretto dire che quest'anno sono aumentati il numero dei soccorsi di imbarcazioni, difatti uno sbarco molte volte comportava la suddivisione in team dei poliziotti, in quanto si trattava di individuare fino a 9 equipaggi diversi, perché ad esempio la nave aveva soccorso 9 gommoni, quindi 9 scafisti minimo erano presenti tra i migranti.

L'attività di contrasto al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina parte proprio dal fermo degli scafisti, ma questo è solo l'inizio di complesse indagini curate dalla Squadra Mobile, anche grazie al contributo di Forze di Polizia estere con il coordinamento dell'Interpole.

Per ogni sbarco vengono ascoltati i migranti che forniscono agli uomini della Polizia di Stato, importanti spunti investigativi per risalire agli organizzatori dei viaggi presenti in Libia ed Egitto, ovvero i paesi più interessati dal fenomeno migratorio in partenza dall'Africa.

Nel 2015, grazie alle complesse indagini di tipo transnazionale, è stato possibile individuare gli organizzatori del viaggio del 9 settembre 2014, dove hanno perso la vita ben 500 migranti, molti dei quali bambini di origini palestinesi e siriane.

Il 12 settembre del 2014 erano sbarcati a Pozzallo gli unici due superstiti del reato di strage a seguito di naufragio dell'imbarcazione, altri 7 invece erano stati condotti a Malta ed in Grecia.

Le indagini tra le diverse Forze di Polizia straniere e la Squadra Mobile di Ragusa, coordinate dalla Procura Distrettuale di Catania che a sua volta si è interfacciata con i magistrati maltesi e greci, hanno permesso di individuare l'imbarcazione utilizzata per speronare quella affondata e i due organizzatori di quel viaggio.

Altro impegno che assorbe notevoli energie della Squadra Mobile di Ragusa è quello destinato ad individuare i responsabili del gravissimo reato di tratta di esseri umani finalizzata alla riduzione in schiavitù per l'immissione nel circuito della prostituzione anche minorile di donne nigeriane. Le recenti indagini, con l'operazione di Polizia denominata "BABA-LOA" hanno permesso di sottrarre decine di ragazze (spesso minori) alla rete criminale nigeriana che sfrutta le donne per illeciti guadagni.

Sempre nel 2015 sono stati denunciati decine di soggetti che per arricchirsi illecitamente, hanno fornito documenti falsi, buste paga e attestati di fatti e qualità inesistenti per extracomunitari in attesa del permesso di soggiorno.

Moltissimi i professionisti, i cosiddetti colletti bianchi, tra commercialisti e consulenti del lavoro indagati per il reato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, in quanto sono proprio loro che ne favoriscono la permanenza in Italia, consegnando documenti attestanti il falso, in primis buste paga e CUD a dimostrazione di un reddito inesistente.

Il giro d'affari in provincia di Ragusa è molto rilevante e tutt'ora si stanno esaminando decine di documenti sequestrati che contengono importanti elementi a carico di soggetti già denunciati per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.

Molte delle persone coinvolte in provincia di Ragusa, sono insospettabili che hanno fiutato un guadagno facile, attestando falsamente di aver impiegato extracomunitari o di aver dato loro ospitalità in abitazione di loro proprietà. Questa attività delittuosa fruttava ai ragusani anche 5.000 euro per ogni extracomunitario che aveva necessità di documentazioni per presentare istanza del permesso di soggiorno.

Il contrasto all'immigrazione clandestina è fatto di diverse attività d'indagine, in quanto il reato prevede più condotte punite dalla legge. La Polizia di Stato si impegna sia per contrastare l'ingresso che per contrastare la permanenza illegale di chi senza alcun titolo rimane sul nostro territorio dopo aver fatto ingresso violando le regole, spesso attraverso le frontiere aeree.

"La Squadra Mobile di Ragusa, coordinandosi con la Procura della Repubblica di Ragusa e quella Distrettuale di Catania, continua l'attività di contrasto al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e la tratta di esseri umani. Nel 2016 l'impegno sarà ancora più importante proprio dopo l'istituzione dell'Hot Spot di Pozzallo che prevede costanti arrivi sulle nostre coste, quindi nuove indagini sugli scafisti e gli organizzatori di viaggi clandestini a rischio della vita dei migranti".


01/01/2016

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