OPERAZIONE ALTA TENSIONE 2
Dopo meno di 6 mesi dall'operazione "Alta Tensione 1" la Polizia di Stato ha disarticolato un'altra associazione a delinquere di cittadini rumeni che operava con l'appoggio di ricettatori italiani in tutta la provincia di Ragusa, resasi responsabile di furti di rame ai danni della società ENEL per milioni di euro, oltreché di ingenti danni alle aziende agricole e zootecniche iblee. L'organizzazione criminale sgominata dalla Squadra Mobile e dal Commissariato P.S. di Comiso prevedeva una ripartizione ben articolata dei ruoli all'interno della banda: l'uomo esperto nel taglio dei cavi dell'alta tensione, l'autista che accompagnava i delinquenti sul posto del furto, gli addetti al recupero dei cavi tagliati - che dovevano essere sapientemente arrotolati per essere riposti successivamente nell'auto - ed infine il ricettatore che provvedeva a smerciare l'oro rosso. L'indagine ha permesso non solo di appurare le loro responsabilità, ma anche di prevenire decine di furti già programmati. Oltre ai furti di cavi di rame, l'associazione depredava le aziende agricole e zootecniche, uccidendo gli animali direttamente sul posto con crudeltà, portando via solo le carni pregiate. Tra gli obiettivi anche carburante, attrezzi agricoli, attrezzi per carpenteria, fitofarmaci, auto e trattori.12 i membri dell'associazione a delinquere individuati dalla Polizia di Stato, di cui sette tradotti in carcere, uno agli arresti domiciliari, uno denunciato in stato di libertà e tre attualmente latitanti.
