La Polizia arresta quattro persone per omicidio e violenza sessuale
La Polizia di Stato - Servizio Centrale Operativo, Squadra Mobile di Ragusa e Commissariato di Pubblica Sicurezza di Vittoria - ha individuato e sottoposto a fermo di indiziato di delitto (disposto dalla Procura della Repubblica di Ragusa) per i reati di concorso in omicidio doloso commesso con l'uso delle armi, sequestro di persona e violenza sessuale di gruppo aggravata, quattro persone di nazionalità tunisina, tutti braccianti agricoli regolari sul territorio nazionale.
Il 26 aprile scorso diverse telefonate pervenute sull'utenza di pronto intervento della Polizia di Stato 113, segnalavano il rinvenimento del cadavere di un uomo di circa quarant'anni, accertato poi di origini rumene, ai margini della Scoglitti-Gela, località Esperia.
L'abilità e la professionalità degli Agenti che hanno gestito le prime fasi dell'intervento, circoscrivendo la zona e raccogliendo le prime dichiarazioni delle persone presenti sul posto, hanno permesso di apprendere da una donna in evidente stato confusionale, che qualche ora prima, unitamente alla vittima, usciti da un locale notturno, mentre si accingevano a rientrare nella propria abitazione poco distante, venivano raggiunti da quattro persone di origine nord africane, che dopo aver colpito alla testa il proprio compagno, la violentavano sul posto e successivamente portata nei pressi di un casolare dove, veniva nuovamente violentata e lasciata libera non prima di averla minacciata di morte se avesse denunciato l'accaduto alla Polizia.
Da quel momento è partita l'indagine, complessa che ha permesso di raccogliere testimonianze ed indizi, anche di natura biologica, in grado di stringere il cerchio attorno ad un gruppo più ristretto di cittadini nord africani. Questi ultimi messi alle strette dagli elementi raccolti e riconosciuti, in ultimo, dalla vittima delle violenze hanno confessato l'orribile delitto.
"Pensavamo non ci avreste trovati, qui in campagna chi poteva aver visto…"
I quattro fermati, braccianti agricoli di nazionalità tunisina ed in regola con la normativi sugli stranieri sono stati condotti in carcere.