Ragusa: sottratta un’anziana dai maltrattamenti dei familiari
Gli uomini della Polizia di Stato, congiuntamente ai servizi sociali del Comune di
Ragusa, si sono recati presso l'abitazione "cristallizzando" con foto ed accertamenti tecnici le condizioni nelle quali la
donna era costretta a vivere.
Pochi metri quadri di casa , sporcizia da tutte la parti, letti lerci, dove
vivevano 3 adulti, 2 minori e l'anziana donna lasciata abbandonata su un letto, seminuda senza alcuna cura, sporca, denutrita, con le medicine sul
tavolo che prendeva di rado, in condizioni igieniche disumane, stante il fatto che non veniva accompagnata mai in bagno per i bisogni
fisiologici.
Appurato le condizioni in cui viveva la donna, gli Ufficiali ed Agenti di Polizia Giudiziaria hanno
affidato, grazie ai servizi sociali del Comune di Ragusa, la donna ad una struttura sanitaria sottraendola ai familiari.
La sinergia tra gli uffici e l'espressione massima del concetto di "sicurezza partecipata", hanno
permesso alla Polizia di Stato ed ai servizi sociali del Comune di Ragusa di porre fine, non ad una "semplice" situazione di
degrado, ma ad un imminente pericolo di vita per l'anziana.
Quanto accertato dalla Polizia di Stato è già stato trasmesso alla Procura della Repubblica per il reato di maltrattamenti in famiglia, commesso attraverso una condotta omissiva, non avendo compiuto gli atti necessari alla cura della persona. Il reato per cui dovranno rispondere il figlio e la nuora che avrebbero dovuto prendersi cura dell'anziana donna prevede una pena fino a 5 anni di reclusione nel caso in cui dovessero essere accertate malattie causate dai maltrattamenti, diversamente la pena potrebbe arrivare fino a 15 anni.
"La Polizia di Stato raccoglie sempre le richieste d'aiuto, questa volta pervenute da una solerte assistente sociale, con la quale, in piena sinergia, si è riusciti a dare dignità ad una donna che senza alcun motivo era stata abbandonata all'interno della sua stessa famiglia, forse per soli interessi economici".