Incastrati grazie ad un video girato da loro stessi mentre conducevano il peschereccio.
La Polizia di Stato - Squadra Mobile e Servizio Centrale Operativo - ha eseguito il fermo di Y. A., nato in Tunisia il 09.06.1996 e M. S., nato in Marocco il 27.05.1988, responsabili di avere procurato l'ingresso clandestino nel territorio dello Stato di 355 cittadini extracomunitari eludendo i controlli di frontiera in quanto, in modo preordinato, chiedevano i soccorsi mettendo in serio pericolo di vita tutti i passeggeri del Bangladesh (270), siriani e del centro africa; tanti i minori molti dei quali neonati.
Alle ore 13.50 del 01.08.2014 una nave battente bandiera Greca riceveva dalla Guardia Costiera Italiana notizia di portarsi in uno specchio d'acqua antistante le coste libiche per ricerca e soccorso di un natante in difficoltà. Alle ore 15,20 la nave "Bonita" contattava la Guardia Costiera italiana riferendo di aver avvistato l'imbarcazione in difficoltà con migranti a bordo in posizione ed iniziava alle ore 16,12 le operazioni di trasbordo dei clandestini con il recupero di complessivi 357 migranti di varie nazionalità che venivano successivamente ospitati al C.P.S.A. di Pozzallo (RG).
Gli uomini della Squadra Mobile della Questura di Ragusa e del Servizio Centrale Operativo (Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato), si mettevano subito all'opera per individuare gli scafisti della nuova imbarcazione soccorsa e, in questa occasione, gli scafisti sono stati incastrati da un video girato da loro stessi. Durante lo sbarco un tunisino provava a disfarsi di un cellulare ma veniva prontamente bloccato da uno degli uomini della Squadra Mobile.
Dall'esame delle immagini è stato possibile capire perché volesse disfarsi del telefono; emergeva con chiarezza che si lui ed il complice si erano ripresi a vicenda durante le fasi della conduzione del peschereccio, tanto che ascoltati dai Poliziotti non ha potuto che ammettere le propri responsabilità.
Anche i testimoni non hanno potuto fingere di stare giù sotto coperta e di non aver visto nulla, davanti alle immagini del "prezioso" video hanno reso dichiarazioni precise e concordanti sui due scafisti.
La professionalità degli uomini della Polizia di Stato ha permesso di individuare anche questa volta gli autori di questo traffico di migranti ormai diventato un enorme businnes per gli organizzatori, in questo caso tutti libici con il concorso degli scafisti tunisini e marocchini.
Stante quanto dichiarato dai testimoni gli organizzatori hanno incassato da 900 a 3.000 dollari a passeggero per quasi mezzo milione di dollari complessivi.
Le indagini condotte dagli investigatori durate 10 ore continuative, hanno permesso anche questa volta di sottoporre a fermo di indiziato di delitto i responsabili del reato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.
Al termine dell'Attività di Polizia Giudiziaria coordinata dalla Procura della Repubblica di Ragusa gli investigatori hanno catturato gli scafisti che dopo le formalità di rito e l'identificazione da parte della Polizia Scientifica sono stati condotti presso il carcere di Ragusa a disposizione dell'Autorità Giudiziaria Iblea impegnata in prima linea sul fronte immigrazione, considerato che dopo il fermo iniziano tutte le fasi processuali particolarmente complesse.
Sino ad oggi, solo nel 2014 sono stati arrestati 89 scafisti dalla Squadra Mobile della Polizia di Stato e sono in corso numerose attività di collaborazione con le altre Squadre Mobili siciliane (coordinate dal Servizio Centrale Operativo) al fine di permettere scambi informativi utili per gestire indagini sul traffico di migranti dalle coste del nord Africa a quelle Italiane.