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Ragusa: arrestati 4 scafisti

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Ragusa. arrestati i 4 scafisti responsabili della morte di 45 migranti

La Polizia Giudiziaria ha eseguito il fermo di altri due scafisti senegalesi, in quanto responsabili con altre persone di aver procurato l'ingresso clandestino nel territorio dello Stato di cittadini extracomunitari di varie nazionalità.

I fermati, unitamente a due scafisti già tratti in arresto in data 2 luglio, si sono resi responsabili di aver procurato l'ingresso in Italia di 611 clandestini eludendo i controlli di frontiera in quanto in modo preordinato chiedevano i soccorsi mettendo in serio pericolo di vita tutti i passeggeri, tanto che in 45 sono giunti cadaveri. I migranti superstiti sono originari della Siria, Ciad, Mali, Gambia, Senegal, Nigeria, e Pakistan.

In particolare, il 29 giugno 2014 il Comando Generale delle Capitanerie di Porto riceveva una segnalazione di una imbarcazione che si trovava alla deriva nelle acque internazionali antistanti le coste libiche con i motori in avaria e con più di 650 migranti a bordo.

Convergevano verso l'imbarcazione segnalata, le Navi "Grecale" e "Chimera" che raggiunto l'obiettivo e visto l'imminente pericolo di vita a cui erano esposte le persone che si trovavano a bordo dell'imbarcazione alla deriva, iniziavano il trasbordo dei migranti.

Messi in salvo tutti i migranti, il personale delle due unità navali ispezionava l'imbarcazione clandestina ed accertava che all'interno della stiva (locale solitamente utilizzato dai pescatori per la conservazione del pesce) vi erano numerosi cadaveri il cui numero sul momento non poteva essere accertato con precisione ma che apparentemente superava le trenta unità. I cadaveri si trovavano tutti sul fondo della stiva della imbarcazione, locale attiguo alla sala macchine e da dove si poteva accedere solamente da una piccola botola; a causa di ciò i corpi non potevano essere recuperati se non prima di giungere in porto, operazione che veniva conclusa alle ore 05.30 del 2 luglio a Pozzallo.

Gli Agenti della Polizia di Stato, sono arrivati all'identificazione degli scafisti grazie alle testimonianze degli sbarcati a Pozzallo e di alcuni video girati da alcuni migranti, che hanno descritto in modo accurato e preciso il ruolo di ognuno di loro, con compiti e mansioni a bordo.

Dopo le formalità di rito e l'identificazione da parte della Polizia Scientifica gli arrestati sono stati condotti presso il carcere di Ragusa a disposizione dell'Autorità Giudiziaria Iblea.

Le salme dei migranti deceduti durante il tragitto, si trovano tuttora presso il centro polivalente della Protezione Civile ubicato a Pozzallo a poche centinaia di metri dal C.P.S.A..


04/07/2014

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