Raccolte prove che dimostrano la sua responsabilità anche per il reato di sequestro di persona. A bordo anche numerosi minori e disabili.
La Polizia Giudiziaria ha eseguito il fermo di B. A. N., nato a Mahdia (Tunisia) il 16.02.1975, responsabile di aver compiuto atti diretti a procurare l'ingresso clandestino nel territorio dello Stato di cittadini extracomunitari di varie nazionalità.
Il fermato si è reso responsabile di aver procurato l'ingresso in Italia di 275 clandestini eludendo i controlli di frontiera in quanto in modo preordinato chiedeva i soccorsi mettendo in serio pericolo di vita i passeggeri. I migranti originari prevalentemente dell'Eritrea, Bangladesh e Siria erano in compagnia di 20 minori e diversi disabili, alcuni dei quali in sedia a rotelle ed altri con stampelle.
Gli uomini della Squadra Mobile della Questura di Ragusa ed il Servizio Centrale Operativo (Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato), collaborati da un'aliquota della Sez. Oper. Nav. della Guardia di Finanza di Pozzallo ed un'aliquota della Compagnia Carabinieri di Modica hanno iniziato le indagini sin dai primi istanti dell'approdo della nave militare Sirio avvenuto in data 17.06.2014.
Gli sforzi della Polizia Giudiziaria sono stati enormi in quanto il centro di Pozzallo era sovraffollato e questo non permetteva una perfetta gestione dei testimoni che si chiudevano nel silenzio. Ma con fatica venivano raggiunti i risultati sperati, difatti i migranti venivano aiutati a non aver paura per il loro futuro e per le conseguenze delle loro dichiarazioni rese alla Polizia Giudiziaria. Lo scafista diversamente dalle ultime attività d'indagine si chiudeva nel mutismo più assoluto non rendendo alcuna dichiarazione utile, anche quando messo davanti all'evidenza dei fatti.
Non è stato semplice soprattutto dimostrare la responsabilità dello scafista per quanto attiene al sequestro di persona, difatti sono state raccolte diverse testimonianze del fatto che lo scafista non si limitava a condurre l'imbarcazione ma costringeva nonostante le ripetute richieste d'aiuto corroborate dallo stato di malessere dei passeggeri, a rimanere tutti stipati sotto coperta nella stiva del peschereccio vicino al motore.
Dopo quasi 19 ore ininterrotte, le indagini condotte dagli investigatori e coordinate dalla Polizia di Stato hanno permesso anche questa volta di sottoporre a fermo di indiziato di delitto il responsabile del reato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e di sequestro di persona reo anche di essersi associato con i libici al momento ignoti.
Ogni migrante ha pagato in media 1.700 dollari per un totale di più di 450.000 dollari che sono andati quasi tutti agli organizzatori ed una piccola parte allo scafista.
Al termine dell'Attività di Polizia Giudiziaria coordinata dalla Squadra Mobile di Ragusa l'arrestato è stato condotto presso il carcere di Ragusa a disposizione dell'Autorità Giudiziaria Iblea anch'essa impegnata sul fronte immigrazione costantemente.
Salgono a 57 gli scafisti arrestati nel 2014.