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Un migrante riprende l'alba in mare e la Polizia arresta 4 scafisti.

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Tra i migranti di diverse nazionalità tantissimi bambini, molti dei quali neonati sfamati dagli scafisti con biscotti scaduti. Tra poche ore in arrivo tre navi con 1100 persone a bordo.

La Polizia di Stato di Ragusa - Squadra Mobile - in collaborazione con la Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza e della Compagnia dei Carabinieri di Modica ha eseguito il fermo di L. M., nato in Tunisia di anni 21, A. R. M., nato in Siria di anni 39, B. A., nato in Tunisia di anni 18 e N. N., nato in Tunisia di anni 22, responsabili di aver compiuto atti diretti a procurare l'ingresso clandestino nel territorio dello Stato di cittadini extracomunitari di varie nazionalità.

Gli arrestati hanno condotto dalle coste libiche a quelle italiane 362 migranti provenienti dalla Siria, Ghana, Sudan, Palestina, Egitto, Marocco, Nigeria, Mali, Niger e Senegal tra i quali vi erano centinaia di minori, molti dei quali neonati, a bordo di una fatiscente imbarcazione alla deriva intercettatata dalla nave Libra della Marina Militare italiana che attuava tutte quelle operazioni tese alla salvaguardia della vita umana che si concludevano con il recupero di tutti i migranti.

L'unità navale Libra dirigeva verso il sito portuale di Pozzallo ove giungeva intorno alle ore 14.00 del 29.04.2014 e dove faceva sbarcare tutti i migranti. In seguito, gli extracomunitari venivano ospitati presso i locali del C.P.S.A. sito all'interno della succitata area portuale al fine di sottoporli alle difficoltose e delicate fasi di identificazione da parte di personale del Gabinetto Provinciale di Polizia Scientifica e dell'Ufficio Immigrazione della Questura di Ragusa.

Gli uomini della Polizia di Stato di Ragusa - Squadra Mobile - in collaborazione con la Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza e della Compagnia dei Carabinieri di Modica individuavano sin da subito i sospettati grazie alla loro professionalità ed esperienza acquisita negli innumerevoli sbarchi gestiti fino ad oggi.

Uno dei migranti durante lo sbarco aveva un telefono in mano e guardava delle foto scattate, un Poliziotto si avvicina a lui ed inizia a dialogare e si fa raccontare il suo viaggio ma questi è totalmente reticente, dice di essere stato sempre sotto coperta e di non aver visto nulla.

Il Poliziotto non gli crede ed inizia un'attività di Polizia Giudiziaria atipica sul telefono rinvenendo un video girato dal migrante che poteva fornire spunti investigativi. Il giovane magrebino diceva all'agente "HO RIPRESO L'ALBA PERCHE' ERA BELLISIMA CHE HO FATTO DI MALE". L'investigatore lo rassicurava rappresentando che lui invece con il video girato era stato molto utile in quanto si scorgevano alcuni particolari importanti per le indagini. Il giovane rassicurato da questo consegnava il telefono e terrorizzato diceva "fate quello che volete ma non dite a nessuno che vi ho dato io il video, per favore". I sospetti grazie anche al video ricadevano su tre cittadini tunisini ed un siriano.

La perquisizione fatta nei primi istanti dello sbarco permetteva di acquisire importanti elementi probatori, in quanto tutti gli arrestati avevano in uso telefoni cellulari ed anche in questo caso dalla lettura degli sms è stato possibile appurare che gli stessi avevano ricevuto dei pagamenti elettronici. Gli sms debitamente tradotti dalla lingua araba consentivano di raccogliere fondamentali elementi di prova a loro carico che verranno trasmessi alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ragusa che sta lavorando 24 su 24 per coordinare l'attività di Polizia Giudiziaria ed organizzare gli incidenti probatori successiva alla convalida dei fermi degli scafisti.

I 4 scafisti venivano quindi condotti nell'ufficio di Polizia sito all'interno del C.P.S.A per la compiuta identificazione ed uno di questi dagli accertamenti in banca dati in uso alle Forze di Polizia, vantava numerosi precedenti penali ed altri ingressi irregolari in Italia, elemento che faceva presumere la sua attività di scafista già svolta in altre occasioni.

Le indagini condotte dalla Polizia Giudiziaria durate 20 ore continuative, hanno permesso anche questa volta di sottoporre a fermo di indiziato di delitto gli autori di un reato così grave, per il quale centinaia sono i migranti morti durante le traversate per raggiungere le coste italiane, così come accaduto poche settimane addietro.

Dall'esame dei telefoni cellulari sottoposti a sequestro, è stato possibile esaminare le conversazioni degli scafisti con il resto dell'organizzazione ed i criminali hanno percepito ingenti somme di denaro attraverso una transazione elettronica.

Al termine dell'Attività di Polizia Giudiziaria, gli arrestati sono stati condotti presso il carcere di Ragusa a disposizione dell'Autorità Giudiziaria Iblea.


02/05/2014

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