Ad avvenuto sbarco i due scafisti hanno ricevuto sms dell’avvenuto pagamento elettronico per la loro prestazione di 20.000 euro.
La Polizia di Stato di Ragusa - Squadra Mobile - unitamente alla Compagnia dei Carabinieri di Modica ed alla Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza di Pozzallo, ha eseguito il fermo di B. M. nato in Tunisia di 41 anni e B. H. nato in Tunisia di 25 anni, responsabili in concorso con altri soggetti presenti in Libia, di aver compiuto atti diretti a procurare l'ingresso clandestino nel territorio dello Stato di cittadini extracomunitari di varie nazionalità esponendole a pericolo per la loro vita e incolumità sottoponendole ad un trattamento inumano e degradante.
Gli arrestati hanno condotto dalle coste libiche a quelle italiane una fatiscente imbarcazione carica di quasi 200 migranti di origini eritree. Tra i migranti vi erano 50 donne e 10 neonati.
Dagli accertamenti immediati sui telefoni cellulari veniva subito constatato che gli scafisti erano in contatto con l'organizzazione criminale che gli assicurava il pagamento elettronico di quasi 20.000 euro ad avvenuto approdo. Gli sms debitamente tradotti dalla lingua araba hanno consentito di raccogliere fondamentali elementi di prova a loro carico. I due cittadini tunisini venivano quindi condotti nell'ufficio di Polizia sito all'interno del C.P.S.A per la compiuta identificazione.
Dopo aver isolato gli scafisti gli investigatori non perdevano tempo per entrare in empatia con i migranti. Un sorriso, un saluto, una pacca sulla spalla ed una bottiglia d'acqua, rassicurandoli sul futuro al fine di trovare la giusta confidenza, quella "chiave d'accesso" alla loro testimonianza.
I racconti sono sempre tristemente identici a quelli dei loro connazionali di poche ore prima, ovvero questi uomini, donne e bambini erano stati tenuti segregati per diversi giorni in un capannone in Libia dal quale non potevano uscire e venivano rifocillati con pochi generi alimentari in attesa che fosse disponibile l'imbarcazione per raggiungere l'Italia e che le condizioni del mare fossero favorevoli.
Dai racconti è emerso chiaramente che gli organizzatori libici fossero tutti armati, li tenevano sotto controllo fino a quando non dovevano affrontare il viaggio.
Dall'esame dei telefoni cellulari sottoposti a sequestro, è stato possibile esaminare le conversazioni dei due scafisti con il resto dell'organizzazione ed i due criminali hanno percepito quasi 20.000 euro attraverso una transazione elettronica. Anche le organizzazioni straniere si stanno evolvendo al fine di eludere i controlli della Polizia. In passato gli scafisti erano coloro che venivano trovati in possesso di ingenti somme di denaro, oggi, hanno compreso che i sequestri per loro erano una grave perdita ed hanno scelto di pagare con transazioni elettroniche per scongiurare il problema.
"L'emergenza immigrazione che sta interessando il territorio di Ragusa avrà come dato certo l'impegno quotidiano degli uomini della Polizia Giudiziaria, al fine di individuare i pericolosi criminali che lucrano sulle spalle dei migranti".