Ragusa: La Polizia di Stato arresta tre scafisti responsabili della tratta di 200 migranti
La Polizia di Stato di Ragusa - Squadra Mobile - unitamente alla Compagnia dei Carabinieri di Modica ed alla Tenenza della Guardia di Finanza di Pozzallo, ha eseguito il fermo di due cittadini Senegalesi e uno del Gambia, ritenuti responsabili in concorso di associazione a delinquere finalizzata a procurare l'ingresso clandestino nel territorio dello Stato di cittadini extracomunitari di varie nazionalità e per il decesso di un giovane del Mali, avvenuto poche ore dopo il loro arrivo, in conseguenza delle disumane condizioni del viaggio fatte affrontare ai migranti.
Le indagini della Polizia di Stato erano iniziate immediatamente ma inizialmente i migranti erano del tutto reticenti. A seguito della notizia della morte di un loro connazionale, si determinavano a raccontare tutte le modalità del viaggio sin da quando erano in Libia.
Dai racconti emergeva che i migranti erano stati tenuti segregati per oltre 15 giorni in un capannone in Libia, tenuti sotto controllo da uomini armati, dal quale non potevano uscire e venivano rifocillati con pochi generi alimentari in attesa che fosse disponibile l'imbarcazione per raggiungere l'Italia e che le condizioni del mare fossero favorevoli.
Gli arrestati hanno condotto dalle coste libiche a quelle italiane una fatiscente imbarcazione carica di migranti di diverse nazionalità e tra loro vi erano numerosi minori anche neonati.
I migranti sono stati soccorsi in acque internazionali da un mercantile in transito in quella zona di mare che ha notato il barcone in difficoltà e quindi lo ha raggiunto.
Su disposizione della Direzione Centrale dell'Immigrazione il mercantile è stato dirottato a Pozzallo dove è giunto nella notte del 10 u.s.
A seguito dello sbarco un giovane del Mali aveva accusato un malore e quindi era stato ricoverato presso l'ospedale di Ragusa, dove decedeva dopo poche ore.
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L'esperienza e la professionalità degli investigatori della Polizia di Stato, dei Carabinieri e della Guardia di Finanza ha permesso dopo lunghe ore d'indagine di addivenire all'esatta identità degli scafisti, responsabili di aver percepito ingenti somme di denaro al fine di procurare l'ingresso clandestino in Italia dei migranti messi in serio pericolo di vita considerate le condizioni dell'imbarcazione utilizzata per la traversata, tanto che uno di loro è deceduto anche per le pessime condizioni di vita alle quali è stato costretto durante la traversata.
Al termine dell'Attività di Polizia Giudiziaria, gli arrestati sono stati condotti presso il carcere di Ragusa a disposizione dell'Autorità Giudiziaria Iblea.
In corso complesse indagini con i gruppi di investigatori presenti in territorio estero sugli altri componenti dell'associazione a delinquere di cui i fermati tunisini fanno parte.
La Polizia di Stato, la Guardia di Finanza ed i Carabinieri stanno ancora continuando le indagini per gli altri sbarchi avvenuti sulle coste di Pozzallo con grande impegno considerando che nelle prossime ore sono stati segnalati ulteriori migranti in arrivo.