Nelle prime ore di sabato personale della Squadra Mobile e del Commissariato di P.S. di Vittoria ha tratto in arresto e dato esecuzione alle ordinanze di custodia cautelare emesse in data 7 luglio scorso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Ragusa nei confronti di cinque soggetti autori di rapina aggravata rispettivamente di anni 45, 53, 44, 36 e 32, di cui tre vittoriesi con precedenti specifici per reati contro il patrimonio ed armi ed uno anche per associazione a delinquere di stampo mafioso e gli altri due, uno di Comiso e uno di Catania, incensurati.
I fatti risalgono al 26 novembre 2021 allorquando in pieno giorno a Vittoria tre soggetti che indossavano caschi integrali per non farsi riconoscere, dopo avere infranto con una spranga di ferro il vetro antisfondamento della porta antipanico della banca Monte dei Paschi di Siena, si introducevano all’interno e mentre alcuni tenevano a bada i dipendenti con la minaccia della spranga, uno si dirigeva velocemente dietro il bancone per asportare il denaro in giacenza nelle casse.
Nel giro di qualche minuto i rapinatori uscivano dalla banca utilizzando il varco creato poco prima, scappando con il bottino di circa 70.000.
I poliziotti in costante raccordo con la Procura di Ragusa avviavano immediatamente le indagini, analizzando le immagini dei sistemi di videosorveglianza installati nell’istituto bancario alla ricerca di ogni dettaglio utile alla ricostruzione delle fasi della rapina.
Veniva così appurato che oltre ai tre rapinatori che si erano introdotti all’interno della banca vi era un quarto soggetto che attendeva all’esterno con il ruolo di palo/vedetta all’interno di un’autovettura in sosta di fronte l’istituto bancario per osservare sia quello che succedeva all’interno sia l’eventuale arrivo di utenti o personale delle Forze dell’Ordine. Che si trattasse di un complice avente il ruolo di palo emergeva dal raffronto delle immagini sia interne che esterne alla banca e dall’analisi di altri sistemi di videosorveglianza presenti nelle immediate adiacenze. Infatti, il soggetto veniva notato effettuare manovre strane posizionando il veicolo sempre in obliquo e pronto ad immettersi nel traffico veicolare in perfetta sinergia con l’azione dei rapinatori, allontanandosi dal luogo della rapina solo nello stesso momento i tre rapinatori uscivano dalla banca.
Nelle fasi successive alla rapina i poliziotti riuscivano ad individuare il “covo” dei rapinatori dove erano stati occultati i mezzi utilizzati per la rapina.
Le indagini della Polizia si concludevano con l’identificazione di un ultimo complice, una guardia particolare giurata in servizio presso un ospedale di Catania, conoscitore dei sistemi di sicurezza delle banche che, oltre a fornire le armi e particolari sulla vulnerabilità degli Istituti bancari, ha ricoperto il ruolo da trade union tra i rapinatori catanesi e il gruppo dei vittoriesi capitanato da soggetti pluripregiudicati
Dopo le formalità di rito, i vittoriesi sono stati condotti presso il Carcere di Ragusa mentre altri due sono stati sottoposti alla misura cautelare dell’obbligo di dimora nei rispettivi comuni di residenza.