La Polizia di Stato – Squadra Mobile, Commissariati di Comiso e Vittoria – ha eseguito, su delega della Procura della Repubblica di Ragusa, la misura cautelare della custodia in carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale ibleo, a carico di due fratelli tunisini di anni di 23 e 19 per una rapina consumata ed una tentata violenza sessuale commessi a Comiso ed una tentata rapina commessa a Vittoria nel 2019.
Una sera di qualche mese fa i due indagati si presentavano all’uscio di un’abitazione del centro storico di Comiso. La donna all’interno non apriva la porta, pertanto i due fratelli la sfondavano a calci; una volta all’interno puntavano la pistola alla testa della donna chiedendole di consegnare tutto il denaro. La vittima restava dapprima paralizzata; mentre uno dei fratelli si poneva davanti la porta per non farla fuggire l’altro rovistava casa prendendo delle banconote custodite in un cassetto.
Non paghi di aver consumato la rapina, uno dei due fratelli colpiva con pugni al volto la vittima per costringerla a consumare un rapporto sessuale.
Grazie alla reazione della vittima, che si opponeva gridando, i due aggressori si dileguavano perché temevano di essere sorpresi.
Subito dopo la consumazione del reato la donna chiamava la Polizia di Stato che interveniva prontamente sul posto acquisendo tracce utili alla prosecuzione delle indagini, individuando i due indagati.
Un’altra rapina veniva invece tentata dai due fratelli in territorio di Vittoria. Sempre pochi mesi fa, alle prime luci dell’alba, i due malviventi si avvicinavano ad un ragazzo che passeggiava sul marciapiede in pieno centro. Prima lo seguivano e poi con la scusa di una sigaretta iniziavano a parlare con la vittima che cercava di allontanarsi. Una volta avvicinatisi alla vittima lo buttavano a terra con l’intento di impossessarsi del telefono cellulare. Vista la resistenza delle vittima entrambi i rapinatori si avventavano sul corpo riverso a terra colpendolo con calci e pugni. Al fine di rapinarlo lo trascinavano per metri sotto l’occhio di una telecamera. Nonostante la violenza la vittima ha resistito così da fare desistere i malviventi, chiamando subito dopo la Polizia di Stato.
Grazie alla conoscenza del territorio, i poliziotti riuscivano, anche in questo caso ad individuare i responsabili, riconosciuti dalla vittima.
La Procura della Repubblica, valutando positivamente le indagini condotte dalla Polizia di Stato, ha richiesto ed ottenuto dal Giudice per le Indagini Preliminari l’applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, considerati anche i precedenti penali.
I due fratelli poche ore dopo il dispositivo del Giudice sono stati catturati dagli uomini della Polizia di Stato e condotti presso il carcere di Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.