Comiso (RG) – Nella notte tra giovedì e venerdì scorso, poliziotti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Comiso hanno tratto in arresto in flagranza di reato un vittoriese, trentasettenne, il quale, insofferente al controllo cui era stato sottoposto, minacciava e aggrediva gli agenti.
In particolare, intorno alle ore 02:00 dello scorso venerdì, una pattuglia del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Comiso, durante un posto di controllo, intimava l’alt di Polizia ad un veicolo in transito; il conducente, anziché arrestare la marcia, accelerava per sottrarsi al controllo ma veniva tuttavia raggiunto e bloccato dopo alcune centinaia di metri dall’equipaggio della volante.
Da subito, il soggetto, già noto alle forze dell’ordine, palesava i sintomi tipici dell’ebrezza alcolica desunti dalla difficoltà nei movimenti, dall’eloquio sconnesso e dall’alito vinoso, nonché dal rinvenimento di una bottiglia di superalcolico all’interno del veicolo; per tale motivo veniva invitato a sottoporsi alla verifica del tasso alcolemico.
L’uomo si rifiutava categoricamente di eseguire tale verifica ed assumeva un comportamento aggressivo e minatorio nei confronti degli agenti tanto da giungere al contatto fisico con uno di loro allorché tentava di contenerlo e ricondurlo alla ragione. L’intervento congiunto e simultaneo dei poliziotti consentiva di mettere definitivamente in sicurezza l’uomo che veniva accompagnato presso gli uffici del locale Commissariato
Presso il presidio sanitario all’agente colpito venivano diagnosticate delle abrasioni al collo e agli arti superiori giudicate guaribili in quatto giorni s.c.
Il fermato, che durante il tragitto verso il Commissariato continuava ad inveire e minacciare gli agenti, veniva pertanto tratto in arresto in flagranza di reato per resistenza a pubblico ufficiale e ulteriormente deferito all’autorità giudiziaria per il reato di rifiuto di sottoposizione agli accertamenti strumentali dello stato di ebrezza.
Compiute tutte le attività di rito, l’arrestato veniva sottoposto agli arresti domiciliari su disposizione del pubblico ministero di turno.