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La Polizia di Stato arresta 4 imprenditori agricoli e ne denuncia altri 4 per sfruttamento della manodopera in agricoltura

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Foto dei campi

Tutti sfruttavano la manodopera dei braccianti agricoli (centro africani richiedenti asilo, rumeni, tunisini ed in minima parte italiani) impiegati presso le serre di Vittoria.

La Polizia di Stato - Squadra Mobile e Commissariato di Vittoria – ha tratto in arresto 4 vittoriesi per sfruttamento della manodopera e ne ha denunciati altri 4.

Su input del Questore di Ragusa Salvatore La Rosa, la Squadra Mobile ha dato avvio ad una serie di controlli nel territorio di Vittoria al fine di reprimere il reato dello sfruttamento lavorativo nel settore dell’agricoltura.

Ai controlli, durati due settimane, hanno partecipato il Commissariato di Vittoria, l’ASP (Ufficio Igiene e Sanità Pubblica e S.Pre.S.A.L.) ed in alcuni casi l’Ispettorato del Lavoro, l’ARPA e la Polizia Municipale di Vittoria.

Lo sfruttamento lavorativo in provincia di Ragusa è particolarmente diffuso, difatti tutte e sette le aziende non rispettavano le norme vigenti in ordine alle modalità di assunzione, sicurezza sui luoghi di lavoro, salubrità degli immobili adibiti abusivamente ad alloggi ed in alcuni casi anche violazioni in materia di edilizia e ambiente.

I servizi coordinati dalla Squadra Mobile di Ragusa hanno consentito di controllare complessivamente 7 aziende agricole e di deferire all’A.G. per il delitto di sfruttamento della manodopera tutti i rispettivi titolari ed alcuni casi anche loro collaboratori. In particolare sono stati deferiti in stato di libertà 4 soggetti italiani ed altri 4 soggetti italiani sono stati tratti in arresto in flagranza di reato attesa la gravità degli elementi indiziari raccolti. I braccianti sottoposti a controllo sono stati in tutto 66: 8 italiani, 32 rumeni, 14 tunisini, 2 algerini, 6 gambiani e 4 senegalesi (45 uomini e 21 donne).

Le condizioni di sfruttamento lavorativo vedono tutti i braccianti agricoli ascoltati (impiegati nelle diverse aziende controllate), costretti ad accettare condizioni lavorative sfavorevoli. Tutti gli operai erano sottopagati (3/4 euro l’ora), molte volte neanche assunti (c.d. lavoro nero), mai dotati di sistemi di protezione individuale, il 90% non è mai stato sottoposto a visita medica, solo due aziende possedevano una cassetta di primo soccorso, nessun servizio igienico per i lavoratori, nessuna formazione per l’utilizzo di anticrittogamici. Per chi non aveva alcuna possibilità di vivere in una casa all’esterno dell’azienda, gli immobili forniti dai datori di lavoro ed utilizzati come abitazioni erano del tutto abusivi e privi di qualsivoglia certificato di abitabilità ed in condizioni di salubrità incompatibili con la vita umana.

Gli investigatori della Squadra Mobile e del Commissariato di Vittoria hanno riscontrato in alcuni casi situazioni di una gravità inaudita pertanto hanno proceduto all’arresto dei titolari, nei casi meno gravi, stante la mancanza della gravità dei fatti prevista dalla legge per procedere all’arresto e considerate le persistenti violazioni di legge, hanno proceduto alla denuncia in stato di libertà.

Fondamentale il lavoro di “squadra” con gli altri enti preposti ai controlli. L’ASP, grazie ai due Servizi coinvolti, ha potuto constatare numerose violazioni in ordine alle violazioni sulla sicurezza suoi luoghi di lavoro e in materia di igiene, in particolar modo esaminando gli immobili adibiti ad alloggio. Una delle aziende sottoposte a controllo, nonostante dovesse svolgere attività di coltivazione, aveva trasformato l’azienda fabbricando oggetti di metallo utili per la coltivazione in serra. Il titolare aveva costruito delle macchine artigianali per la fabbricazione di ganci in metallo in violazione di qualsivoglia norma vigente e mettendo a rischio l’incolumità dei lavoratori.

Proprio quest’ultima azienda si occupava anche di riciclare rifiuti speciali non pericolosi ma aveva di fatto creato una discarica abusiva in violazione del codice dell’ambiente, pertanto è stato richiesto l’intervento dell’ARPA che prontamente ha effettuato diversi controlli anche prelevando alcune parti di terreno da sottoporre ad analisi. L’intera area della discarica è stata sottoposta a sequestro.

La Polizia Municipale di Vittoria è intervenuta con due squadre a supporto della Polizia di Stato, una per le violazioni in materia di edilizia ed un’altra per le violazioni inerenti il codice dell’ambiente.

Quasi tutti gli immobili sottoposti a controllo presenti all’interno delle aziende agricole sono stati costruiti abusivamente o erano dei depositi trasformati (senza alcuna autorizzazione) in violazione delle norme previste per le condizioni di abitabilità, pertanto si è proceduto al sequestro anche di questi fabbricati. Alcune aziende avevano creato degli invasi per la raccolta delle acque piovane per l’irrigazione senza alcuna autorizzazione ed in violazione delle norme sulla sicurezza sui luoghi di lavoro, non essendo queste recitante con la possibilità che qualcuno cadesse all’interno come già purtroppo accaduto in provincia di Ragusa.

Dopo aver esaminato attentamente tutte le singole aziende, gli investigatori della Squadra Mobile hanno accompagnato presso gli uffici della Questura di Ragusa tutti gli operai.

Dal racconto emergevano chiaramente diversi indici di sfruttamento. Tra i casi più gravi riscontrati vi è sicuramente quello di un ragazzo italiano di 16 anni mai assunto e identificato mentre stava irrigando con un potente fertilizzante le coltivazioni. Il giovane non era stato dotato di alcun dispositivo di protezione, neanche di mascherina e guanti in lattice.

La situazione alloggiativa di tutte le aziende agricole è sempre la stessa già riscontrata dalla Squadra Mobile in tutti gli altri controlli, si tratta magazzini privi di abitabilità ma destinati a civili abitazioni. Durante i controlli è stato constatato che interi nuclei familiari (anche con neonati) vivono abitualmente all’interno di queste strutture. Ieri, durante l’ultimo controllo, è emerso che il datore di lavoro aveva il coraggio di chiedere anche 2 euro al giorno per l’affitto di questi tuguri. In pratica il datore di lavoro decurtava dalla paga giornaliera di 30 euro, 2 euro per l’affitto di quella che non può essere chiamata casa. Gli imprenditori spesso forniscono questa tipologia di alloggi perché così si garantiscono anche la guardiania notturna ma alcuni chiedono l’affitto o di pagare le spese di energia elettrica.

Il bilancio di questa serie di controlli disposti dal Questore di Ragusa Salvatore La Rosa è particolarmente grave, difatti il 100% delle aziende sottoposte a controllo ha violato le norme vigenti in materia di sfruttamento lavorativo così come in altri settori.

Gli arresti operati nelle ultime due settimane sono stati tutti convalidati dall’Autorità Giudiziaria di Ragusa.

“La Polizia di Stato di Ragusa, grazie alla collaborazione di tutti gli altri enti intervenuti, ha portato a termine un’importante operazione per la repressione dello sfruttamento lavorativo. I controlli hanno la finalità di ripristinare le condizioni di legalità per un corretto impiego dei lavoratori ed a tutela altresì di tutti gli imprenditori virtuosi che rispettando le regole e dei consumatori dei prodotti provenienti dalle campagne ragusane”.


24/10/2018

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