Continua incessante l’opera di controllo del territorio degli uomini della Polizia di Stato del Commissariato di Comiso ed in particolare degli operatori di Polizia di Frontiera impiegati presso lo scalo aereo.
In particolare alle ore 20:00 circa del 21 febbraio allorquando venivano effettuati i controlli relativi al volo FR407 per Francoforte, la GPG della Soaco Security in servizio come addetto ai controlli al macchinario radiogeno dei bagagli a mano dei passeggeri in partenza, notava la presenza di un oggetto che sembrava un’arma da fuoco.
Immediatamente la GPG applicava le procedure previste in caso di emergenza e bloccava il bagaglio; vista l'immagine dell'oggetto visualizzato al monitor di controllo la GPG avvisava immediatamente il suo supervisore il quale, dopo aver visionato la rappresentazione al monitor avvisava tempestivamente il personale della Polizia di Frontiera in turno.
Insieme alla Polaria veniva subito individuato il proprietario del bagaglio in partenza per Francoforte, e il supervisore sotto la costante vigilanza del personale della Polizia prendeva il bagaglio per effettuare il controllo manuale (come previsto dal piano nazionale di sicurezza) in presenza del proprietario e della Polizia.
Dal controllo effettuato si accertava la presenza di una pistola all’interno del bagaglio a mano priva però di munizionamento e caricatore.
L'arma da fuoco veniva presa in consegna dalla Polaria e si procedeva contestualmente al controllo manuale di tutti i bagagli al seguito del passeggero e dei congiunti e al controllo manuale sulle persone in sua compagnia al fine di accertare, senza ombra di dubbio, che il soggetto non volesse portare un’arma con il relativo munizionamento a bordo dell’aeromobile anche con la complicità di parenti o amici.
Successivamente, si procedeva ad un ulteriore controllo esteso anche al bagaglio da stiva del medesimo passeggero dopo che lo stesso veniva recuperato dal personale di rampa aeroportuale dalla stiva dell'aeromobile; quest’ultimo controllo dava anche esso esito negativo.
A quel punto si cercava di ricostruire l’accaduto con il soggetto che veniva intanto identificato per un cittadino americano in servizio presso la base militare di Sigonella.
Con la collaborazione delle forze di Polizia militare in servizio presso quella base, tra le quali anche l’N.C.I.S., si accertava che l’uomo effettivamente prestava servizio a Sigonella quale Vigile del Fuoco e che non aveva alcun precedente penale ovvero situazione che potesse far presumere un pericolo concreto in relazione al volo che doveva effettuare.
Si accertava anche che lo stesso soggetto, collezionista di armi, aveva dimenticato la pistola nella valigia nella fretta di fare il bagaglio.
L’arma comunque, una berretta calibro 9 corto, veniva sottoposta a sequestro e fatta immediatamente periziare da un tecnico il quale confermava che la stessa era perfettamente funzionate.
A quel punto lo statunitense veniva denunciato per porto abusivo di arma da fuoco e consegnato a personale militare americano che lo avrebbe ricondotto a Sigonella.