La Polizia di Stato – Squadra Mobile – ha tratto in arresto per spaccio di sostanze stupefacenti S.S., ragusano di anni 20, S.G. ragusano di anni 18 (all’epoca delle indagini minore) e B.F. ragusano di anni 21.
L’ordine di esecuzione delle misure cautelari è stato disposto dalla Procura della Repubblica di Ragusa, dopo che la Polizia di Stato aveva raccolto numerosi elementi a carico degli indagati.
L’operazione ha avuto inizio dopo la segnalazione di spaccio ai danni di minori, all’interno delle scuole e presso i luoghi di ritrovo dei più giovani, effettuando controlli mirati alla disarticolazione del gruppo di giovani che spacciava.
Dopo l’arresto di un cittadino albanese, trovato in possesso di mezzo chilo di sostanza stupefacente del tipo marijuana, la Squadra Mobile ha avviato l’attività tecnica, autorizzata dalla Procura della Repubblica di Ragusa che ha permesso da lì a poco, la raccolta di ulteriori elementi di prova a carico di altri soggetti italiani, tra cui un minorenne.
Nonostante la giovanissima età degli indagati, tutti, ma in particolare il minore, avevano raggiunto una certa professionalità nel trafficare sostanze stupefacenti.
L’attività di approvvigionamento e di spaccio dello stupefacente è stata posta in essere, sia individualmente che in concorso tra di essi. I membri del gruppo si aiutavano e sostenevano, di volta in volta, a vicenda a seconda delle esigenze, quindi se uno di loro aveva droga la cedeva ad altri per poi ricevere lo stesso favore quando era “scarico”.
Le indagini hanno permesso di appurare che il minorenne così come gli altri indagati, cedevano droga prevalentemente a minori, anche all’interno degli spazi della scuola adibiti alle fasi ricreative, da qui in nome dell’operazione “RICREAZIONE”
Fondamentale per la raccolta delle fonti di prova, il rapporto sinergico instaurato con i dirigenti scolastici delle scuole interessate.
Anche in questa occasione i dirigenti scolastici hanno prestato la massima collaborazione agli uomini della Squadra Mobile, proprio per stroncare lo spaccio ed il consumo di droga all’interno delle strutture.
Dalle indagini e dalle testimonianze acquisite è emerso in modo inconfutabile che gli spacciatori dopo aver effettuato un viaggio a Catania per prelevare la droga (solitamente almeno 500 grammi), contattavano telefonicamente o tramite social i giovani clienti chiedendo di incontrarsi.
Ieri 23 gennaio, l’epilogo dell’attività d’indagine con gli arresti disposti dalla Procura della Repubblica iblea e dalla Procura per i Minorenni di Catania, giusto provvedimento dei Giudici per le Indagini Preliminari competenti.
L’arresto di S.S. è avvenuto in territorio di Siracusa grazie alla collaborazione della Squadra Mobile di quel capoluogo.