I migranti dopo il fotosegnalamento operato dalla Polizia Scientifica sono stati presi in carico dall’Ufficio Immigrazione per le procedure di respingimento da parte del Questore.
La Polizia a seguito dello sbarco di ieri ha raccolto gravi indizi di colpevolezza a carico di tre cittadini Tunisini.
La nave della Marina Militare Francese “Jean-Francois DENIAU”, a mezzo dei propri gommoni di salvataggio trasbordava dai gommoni 39 migranti e procedeva verso il porto di Pozzallo dove giungeva domenica 26.11.2017. Dopo le operazioni sanitarie di rito, i migranti venivano trasferiti presso il locale Hotspot per le operazioni di pre-identificazione. Gli uomini della Polizia di Stato - Squadra Mobile Questura di Ragusa - con la partecipazione di un’aliquota della Guardia di Finanza di Pozzallo ed una dei Carabinieri, hanno sottoposto a fermo di Polizia Giudiziaria 3 scafisti.
I migranti, ospitati presso l’Hot Spot di Pozzallo per essere visitati, identificati e trasferiti in altri centri, erano partiti dalla Tunisia ed avevano pagato circa 2.000 euro cadauno per raggiungere l’Italia. Grazie alle testimonianze è emerso che, una volta giunti in acque internazionali, i membri dell’equipaggio avevano dato fuoco ad alcuni indumenti al fine di attirare l’attenzione delle navi presenti in quello specchio di acqua, e così è stato.
Al termine delle indagini, gli scafisti sottoposti a fermo sono stati associati presso la casa circondariale di Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria iblea competente territorialmente. La Squadra Mobile di Ragusa ha accertato che 7 tunisini erano già stati espulsi o respinti in Italia. Due dei 7 tunisini sono stati arrestati in quanto hanno tentato di fare ingresso in Italia non prima dei 5 anni che devono passare per chi è stato espulso. Dopo le formalità di rito la Procura della Repubblica ne ha disposto la liberazione e ha dato il via libera all’espulsione.