I fatti sono accaduti la notte del 16 scorso a Comiso, due distinti, gravi episodi a distanza di pochi minuti l’uno dall’altro. Il primo è avvenuto nei pressi della Chiesa Madre alle 3 della notte circa, quando un polacco senza fissa dimora è stato aggredito da un nordafricano che ha tentato di strappargli il marsupio contenente i suoi effetti personali, ne è nata una violenta colluttazione e la vittima è stata colpita con diversi fendenti al volto che gli hanno procurato ferite e trauma cranico con prognosi di 10 giorni salvo complicazioni, ma c’è da ritenere che le ferite lasceranno sfregi permanenti tali da aggravare notevolmente la qualificazione giuridica del reato.
Non contento di ciò, il nordafricano si è spostato verso piazza Fonte Diana dove si è imbattuto in un tunisino che ha aggredito violentemente ed al quale è riuscito a rubare il portafogli contenente 240 euro ed il telefono cellulare. La vittima ha riportato un trauma cranico e dei tagli alla mano sinistra con la quale ha cercato di pararsi dai fendenti che il rapinatore cercava di mettere a segno utilizzando un piccolo coltello dalla lama affilatissima. La prognosi che gli è stata assegnata dal pronto soccorso è stata di 7 giorni salvo complicazioni.
Non facili le indagini che hanno consentito di ricostruire il complessivo quadro della situazione.
La Volante del Commissariato di Polizia è giunta sul posto da Vittoria, allarmata da una telefonata pervenuta alla sala operativa della Questura che riferiva di una lite od una rissa. Sul luogo indicato non ha trovato i protagonisti ma alcune persone dalle quali sono state acquisite importanti testimonianze su quanto era successo poco prima. Fondamentali alcune precise indicazioni che hanno descritto le fattezze fisiche e l’abbigliamento dell’aggressore. Con l’ausilio di altre Volanti fatte intervenire dalla sala operativa della Questura ne è scaturita una rapida ricerca del violento rapinatore. Sono state setacciate le strade limitrofe senza risultato, in giro a quell’ora non c’era nessuno, poi è stato controllato un pub ancora aperto e sito nelle immediate vicinanze. All’interno pochi avventori ma i poliziotti hanno notato la presenza di un nordafricano che tentava di nascondersi alla loro vista e che corrispondeva alle descrizioni fornite poco prima dal testimone. L’uomo ha tentato di fuggire ma è stato bloccato e controllato dagli Agenti. Aveva l i pantaloni e la maglia sporchi di sangue; è stato perquisito ed è stato trovato in possesso di un piccolo coltello con lama affilatissima sporca di sangue, poi ancora un cellulare ed un portafogli contenenti documenti riconducibile alla vittima tunisina. Con tali evidenti riscontri, l’uomo è stato condotto presso il Commissariato di Vittoria dove, successivamente ed al termine degli accertamenti diagnostici e delle cure sanitarie, sono state fatte convenire entrambe le vittime. Queste sono state sentite approfonditamente dagli investigatori ai quali hanno raccontato i drammatici fatti dei quali erano rimaste vittime, inoltre entrambe hanno riconosciuto il loro rapinatore nelle foto che sono state mostrate loro. L’individuazione fotografica, il ritrovamento del coltello sporco di sangue, gli abiti dell’aggressore su cui sono state rilevate tracce di sangue oltre il rinvenimento del portafogli e del telefono cellulare di una della vittima, (corpi di reato sequestrati), hanno fatto sì che G. A., nato in Tunisia il 12.08.1986, residente a Comiso, con pregiudizi in materia di reati contro il patrimonio, in possesso di regolare permesso di soggiorno per motivi di lavoro, venisse tratto in arresto nella quasi flagranza di reato perché ritenuto responsabile di una tentata rapina aggravata, di una rapina pluriaggravata, per lesioni personali aggravate e per porto abusivi di arma da taglio in luogo pubblico.
La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ragusa ha coordinato le varie fasi dell’indagine ed ha disposto che l’arrestato venisse portato in carcere a Ragusa.