Tradito dalle impronte delle scarpe e dai sopralluoghi effettuati prima del furto.
La Polizia di Stato – Squadra Mobile e Commissariato di Comiso - ha eseguito la misura cautelare traendo in arresto M. G. del 1975 e residente a Comiso, per furto in abitazione aggravato.
A seguito delle indagini su un ingente furto di oggetti dal valore di 30.000 euro circa, consumato presso un’abitazione del centro cittadino di Comiso, la Procura della Repubblica di Ragusa ha chiesto l’applicazione della misura cautelare ed il GIP ieri mattina ha valutato positivamente le fonti di prova raccolte dagli investigatori ordinandone la cattura.
Il 27 agosto del 2017 la Volante del Commissariato di Comiso prima e la Squadra Mobile con la Polizia Scientifica subito dopo, intervenivano presso un’abitazione per furto consumato aggravato dall’aver usato violenza sulle cose.
La vittima raccontava di aver subito il furto mentre si trovava in villeggiatura. Purtroppo accade spesso così, i ladri, difatti, studiano i movimenti e quindi le abitudini di chi colpire.
La mattina del 28 agosto una vicina di casa aveva avvisato la proprietaria perché aveva notato una porta finestra forzata, così sono state avviate le indagini.
Appena dentro casa, le vittime, insieme alla Polizia di Stato, constatavano che ignoti avevano trafugato ogni oggetto di valore. Monili in oro, argento, orologi, telefoni ed ogni oggetto di valore non erano più presenti.
Sul pavimentosi trovava un primo indizio: un’impronta lasciata da una calzatura, partendo da questo si procedeva con la ricerca degli impianti di videosorveglianza, fino a quando l’autore non è stato individuato.
Da uno degli impianti video esaminati, è stato possibile appurare che M. aveva fatto più sopralluoghi, addirittura lasciando dei biglietti di carta tra le ante della porta al fine di capire se gli occupanti facessero rientro in casa.
Dopo alcuni giorni, avendo appreso che la vittima era lontana da casa e che non avrebbe fatto rientro, l’uomo decideva di perpetrare il furto.
Gli investigatori del Commissariato di Comiso, grazie alla conoscenza dei pregiudicati della zona, riuscivano ad individuare il sospettato in M. Dai filmati si notava difatti chiaramente che questi, la notte prima, si era introdotto nell’abitazione arrampicandosi lungo il pluviale, per poi forzare un infisso ed introdursi dentro. Dopo diversi minuti, M. era uscito dalla casa della vittima con due grossi sacchi bianchi pieni della refurtiva.
L’analisi delle immagini permetteva, non solo di verificare le fasi del furto, ovvero l’ingresso e l’uscita con due grossi sacchi, ma anche lo studio anteriore della vittima da depredare.
Al fine di avvalorare quanto sospettato dagli operatori di Polizia, gli investigatori della Squadra Mobile e del Commissariato, effettuavano una perquisizione delegata dalla Procura della Repubblica, così da poter recuperare la refurtiva e raccogliere ulteriori fonti di prova.
Dentro casa i poliziotti rivenivano una minima parte della refurtiva ed un paio di scarpe con la suola identica a quella che aveva lasciato l’impronta in casa durante il furto.
Gli elementi raccolti a carico dell’autore del reato non lasciavano alcun dubbio, pertanto la Polizia di Stato consegnava un dettagliato rapporto sui fatti avvenuti e la Procura della Repubblica, valutando positivamente quanto rappresentato, richiedeva immediatamente una misura cautelare.
Gli elementi valutati dai ladri sono una costante: continui appostamenti, analisi delle case abitate e disabitate temporaneamente. Prima di furti così importanti, i sopralluoghi possono essere tantissimi, durare anche mesi: in questi casi vengono studiate le abitazioni da derubare in ogni minimo dettaglio.
Questo risultato investigativo è frutto della sinergia tra cittadini e Polizia: solo l’immediata segnalazione della vicina di casa ha permesso un celere intervento prima che le immagini venissero sovrascritte. La Polizia di Stato di Ragusa raccomanda un continuo esame delle case dei vicini temporaneamente assenti, tramite uno scambio reciproco di controllo del vicinato. Ancora più delicata la fase del controllo preventivo, ovvero quello che può essere attivato quando tra vicini ci si informa, nel caso in cui le case vengano lasciate incustodite. Questi accorgimenti permettono di chiedere un intervento urgente in caso di rumori sospetti, essendo a conoscenza dell’assenza del vicino”.
“La sicurezza è un diritto del cittadino che passa da una partecipazione dello stesso, solo così possono essere assicurati alla giustizia pericolosi criminali”.